Sbarchi, Commissione Ue: “Dall’Italia ancora nessuna richiesta concreta”


Redattore Sociale


Lo dichiara Michele Cercone, portavoce del commissario europeo agli Affari interni Cecilia Malmstrom. Intanto nel canale di Sicilia oltre 300 profughi soccorsi: un morto a bordo.


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Il governo italiano non ha presentato all’Ue nessuna richiesta ufficiale di ulteriori aiuti per quanto riguarda l’aumento degli sbarchi di migranti verificatosi sulle nostre coste nelle scorse settimane. A ribadirlo a Redattore Sociale è Michele Cercone, portavoce del commissario europeo agli Affari Interni Cecilia Malmstrom.

 “Per il momento le autorità italiane non ci hanno indirizzato alcuna nuova richiesta”, ha dichiarato Cercone. “Eventuali possibili forme di nuova assistenza all’Italia da parte della Commissione dipenderanno in primo luogo dalle necessità e dalle richieste concrete dell’Italia stessa. Restiamo a stretto contatto col governo italiano – ha aggiunto Cercone – pronti a discutere delle loro necessità nel quadro delle nostre competenze e delle risorse disponibili”.

Cercone, parlando a nome della Commissione, ha affermato inoltre che l’esecutivo di Bruxelles “riconosce gli sforzi messi in atto dalle autorità italiane per gestire il flusso crescente di immigrati e richiedenti asilo a cui il paese è confrontato. Subito dopo la tragedia di Lampedusa abbiamo avviato una cooperazione molto costruttiva con il governo italiano, e abbiamo messo a disposizione tutti gli strumenti di cui la Commissione europea dispone, inclusa assistenza finanziaria e operazioni Frontex”.

Il portavoce della Malmstrom tiene a ribadire, a dispetto delle recenti polemiche mediatiche su un ruolo non sufficiente dell’Europa a sostegno dell’Italia, che il nostro paese ha saputo reagire all’aumento degli arrivi anche grazie all’assistenza fornita dall’UE. “Va sottolineato che, se l’Italia si sta dimostrando in grado di gestire gli attuali aumenti di flussi migratori, è anche grazie all’aiuto offerto in varie forme dalla Commissione Ue, che si è attivata non solo per dare assistenza nell’immediato per salvare vite in mare, ma anche per mettere in atto una strategia di medio e lungo termine che include una migliore cooperazione e accordi con i paesi di origine e di transito dei migranti e dei richiedenti asilo per una gestione più efficace dei flussi”. (Maurizio Molinari) 

Fonte: www.redattoresociale.it

7 maggio 2014

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