Appello ai politici che verranno alla Marcia: "Regalate il vostro spazio a chi non ha voce"


La redazione


Alla vigilia della Perugia-Assisi di domenica 7 ottobre la Tavola della pace fa una richiesta precisa, lanciata durante l’Assemblea dell’Onu dei Popoli: chi è impegnato nella politica ascolti il numeroso popolo della pace e rinunci per un giorno a rilasciare proprie dichiarazioni e interviste.


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Appello ai politici che verranno alla Marcia: "Regalate il vostro spazio a chi non ha voce"

Alla vigilia della Marcia Perugia-Assisi di domenica 7 ottobre, la Tavola della pace fa una richiesta precisa, lanciata durante la settima Assemblea dell'Onu dei Popoli: chi è impegnato nella politica ascolti il numeroso popolo della pace e rinunci per un giorno a rilasciare proprie dichiarazioni e interviste.  

"Ci rivolgiamo a tutte le persone impegnate nella politica – si legge nell'appello – che hanno deciso di partecipare alla Marcia Perugia – Assisi di domenica, in particolare ai segretari dei partiti e a chi ricopre incarichi nel governo, nel Parlamento e nelle istituzioni. A tutti e a tutte vogliamo ricordare che la Marcia indica con evidenza il senso di un cammino condiviso e che pertanto a ciascuno/a è chiesto di rispettare le ragioni della Marcia stessa e di evitare ogni tentativo di strumentalizzazione".

"Per questo – prosegue la Tavola della Pace – chiediamo a tutti i politici di mettersi in ascolto di questo popolo numeroso e variegato, per intenderne le fatiche , le istanze, le speranze, le proposte…Li invitiamo a rinunciare per un giorno a rilasciare proprie dichiarazioni e interviste durante la Marcia e regalare il proprio spazio al popolo della pace e ai numerosi partecipanti internazionali che vengono da situazioni drammatiche, non hanno mai voce e che non vengono mai ascoltati dai media".

"Ci auguriamo – conclude l'appello – che la partecipazione dei politici alla Marcia sia il segno di un maggiore coerente impegno per la giustizia, la pace e i diritti umani, per aprire la politica, il governo e le istituzioni a chi opera nel cuore dei problemi ma continua ad essere tenuto alla periferia delle decisioni".
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