Pace, il messaggio di Mattarella al Papa


La redazione


Il Presidente della Repubblica Italiana Mattarella scrive a Papa Francesco per la celebrazione della Giornata mondiale della pace.


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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato a Sua Santità Papa Francesco, il seguente messaggio:

«Santità,

Il tema “La buona politica è al servizio della pace”, da Lei scelto per la 52° Giornata Mondiale della Pace, offre a quanti detengono cariche pubbliche, soprattutto se esercitano potere di governo – al livello locale, nazionale o internazionale – l’opportunità di misurarsi con le stringenti esigenze di un servizio che deve essere sempre orientato alle più alte idealità, alla costruzione del bene comune, al rispetto dei diritti fondamentali, alla promozione della concordia tra i popoli.

Condivido appieno l’ispirazione del Suo messaggio, che tratteggia nitidamente la linea di discrimine tra la figura del buon politico e le degenerazioni dell’azione pubblica. Esso ci induce, personalmente e collettivamente, a vigilare affinché il nostro operato resti lontano da inadempienze, arbitrii, o contrapposizioni strumentali per farsi portatore di convivenza e di pace, mentre opportunamente ricorda che la responsabilità politica è attribuita a tutti i cittadini, senza il cui coinvolgimento non è possibile costruire forti e vitali istituzioni democratiche.

La buona politica, quella che incoraggia il dialogo, stimola la partecipazione dei giovani e valorizza il contributo di ciascun membro della società è l’orizzonte ideale in cui si situa l’agire concreto del buon governante. Egli è veramente – secondo la suggestiva immagine evocata da Vostra Santità – un uomo “beato” quando, con onestà nelle intenzioni, capacità di ascolto, coraggio nella genuina ricerca del bene comune si fa protagonista di un’azione pubblica rivolta alla giustizia, all’equità, al rispetto di sé e dell’altro, alla costruzione della pace. Così intesa, la politica diventa una sfida permanente di servizio che può anche richiedere decisioni ardue, scelte impopolari, capacità di sacrificio e rinunce personali; ma, se ben esercitata, essa diviene davvero una “forma eminente di carità”.

Da qui il carattere universale di questo Suo incisivo Messaggio, valido per ogni governante, credente o non credente, in ogni angolo del globo.

È centrale in questo contesto garantire una continua e robusta tutela dei diritti umani fondamentali, senza trascurare i doveri che ad essi si accompagnano, in un binomio che si traduce nella piena dignità di ogni essere umano e di ogni cittadino. In piena coerenza con tale impostazione, la Costituzione italiana – entrata in vigore solo pochi mesi prima dell’adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo – nel riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell’uomo richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

L’Italia difende tali principi anche al livello internazionale e si adopera a sostegno delle iniziative volte a prevenire nuovi conflitti, gestire le sfide globali, costruire società pacifiche e inclusive. A questa impostazione si ispirerà l’esercizio del nostro mandato triennale in seno al Comitato Diritti Umani delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di contribuire all’affermazione dell’universalità dei diritti di libertà ed eguaglianza.

La pace, infine, si costruisce misurandosi con le novità, guidando i processi di mutamento. Per rendere più giusta e sostenibile la stagione che si è chiamati a governare, una politica responsabile e lungimirante non alimenta le paure, non lascia spazio alla logica del nazionalismo, della xenofobia, della guerra fratricida.

Nel ringraziarLa, a nome del popolo italiano e mio personale, per questo alto Messaggio che ha voluto indirizzare ai fedeli della Chiesa Cattolica, ai cristiani e a tutti gli uomini di buona volontà in occasione della 52° Giornata Mondiale della Pace, Le porgo i miei più fervidi e affettuosi auguri per il nuovo anno».
Roma, 01/01/2019

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