Kabul. I bambini afghani valgono meno dei nostri?


Articolo 21


L’ONU crea a Kabul un nuovo Gruppo di lavoro con il compito di intervenire nella condizione infantile e degli adolescenti, maschetti e femminuccie, che registra quotidianamente morte, mutilazioni, e traumi irreversibili.


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Kabul. I bambini afghani valgono meno dei nostri?

Presi tra tre fuochi, quello degli insorti, quello delle forze internazionali, quello delle milizie progovernative, incapaci di difendersi, impotenti sotto un’attentato o un’incursione aerea, sono i bambini e gli adolescenti infatti che pagano, ogni giorno di piu’, il prezzo del conflitto afghano. Vittime sacrificali, lontani dalla nostra coscienza occidentale, della guerra per la via del petrolio, e per il controllo di un’area geopolitica considerata vitale negli assetti mondiali…

Kabul, 4 luglio 2008 – Radhika Coomaraswamy, rappresentante speciale del Segretario delle Nazioni Unite per i bambini e i conflitti armati, ha presentato alla stampa, a Kabul, il 3 luglio scorso il nuovo Gruppo di Lavoro (MRM) creato dall’ONU con l’obiettivo di stilare un rapporto per il Consiglio di Sicurezza sulla condizione dei bambini afghani, con un’indagine approfondita sulle gravi violazioni di cui sono vittime quotidiane.
Il Gruppo dovra’ presentare il Rapporto dettagliato entro il prossimo ottobre 2008. “Nel corso della mia ultima visita in Afghanistan, – ha detto la rappresentante ONU -, ho verificato con tristezza quanto tempo occorra oggi ad un bambino afghano per fare un sorriso… Siamo di fronte ad una condizione ingantile intollerabile, il conflitto uccide, mutila e fa vittime soprattutto tra bambini e bambine.”.
Coomaraswamy non ha comunicato statistiche precise, ma secondo le sue informazioni sarebbe aumentato, in questi ultimi mesi, tanto il numero dei bambini sfruttati a fini militari, e utilizzati anche come kamikaze, dalle forze ostili al governo quanto quello dei bambini arruolati nel’esercito afghano e nei ranghi delle milizie progovernamentali, dove sarebbero riscontrati anche numerosi casi di violenze e sevizie sessuali. “E’ una situazione terribile, illegale, che deve essere sdradicata, – ha ribadito la rappresentante ONU -, esortiamo tutte le parti coinvolte nel conflitto a prendere le misure necessarie per porre fone allo sfruttamento dei bambini a fini militari”.

Secondo le Nazioni Unite, nei centri di arruolamento di tutte le parti belligeranti sarebbero rinchiusi anche molti bambini e ragazzi adolescenti, nessuno pero’ sa quanti siano attualmente (compresi quelli trattenuti nei centri americani e delle forze governative). L’Unicef ha piu’ volte denunciato la situazione, “ i bambini sono diventati i bersagli piu’ facili del conflitto afghnao, e in tutti i sensi… Sono particolarmente esposti e vulnerabili tanto alle tecniche utilizzate dagli insorti prima in Iraq, e poi in Afghanistan, attentati suicidi ed esplosioni improvvisate, le cosiddette Bombe di strada quanto alle conseguenze delle incursioni aeree condotte dalle forze internazionali”, si sottolinea nell’edizione 2007 del Rapporto Child Alert, che spiega “ incursioni e attentati colpiscono in gran parte villaggi e quartieri pieni di bambini. Morte, mutilazione, gravi traum, trasferimenti obbligati, sono all’ordine del giorno.”.

Il conflitto non risparmia le scuole. Nel corso degli ultimi 18 mesi, 311 artentati confermati hanno preso di mira le scuole con 84 morti e 114 feriti tra scolari, insegnanti e altro personale. Nelle regioni in cui il conflitto e’ piu’ accesso, ne sono state chiuse a decine, denuncia sempre il Rapporto Unicef, e piu’ di due milioni di scolari delle regioni del sud e del sud-est del Paese ( le piu’ compite dal conflitto) non frequentano le lezioni a causa dell’insicurezza e della poverta’ mescolate con le abitudini tradizionali.
Nel corso della conferenza stampa del 3 luglio, i responsabili delle Nazioni Unite a Kabul hanno confermato che un Rapporto globale sulla sorte dei bambini afghani sara’ sottoposto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel prossimo ottobre 2008. Ci lavorera’ il Gruppo creato da Radhika Coomaraswamy, che gestira’ un Meccanismo di Seguiti e Informazione (MRM) volto ad acquisire in particolare dati su sei gravi tipi di violazioni dei diritti dei bambini. Specificatamente, 1. Morte e mutilazione, 2. Arruolamento o loro utilizzazione come soldati, 3. Stupro o altre sevizie sessuali gravi, 4. Rapimento, 5. Attentati nelle scuole e negli ospedali, 6. Impedimento dell’accesso dei bambini agli interventi umanitari.
Il Gruppo di lavoro responsabule dell’MRM sara’ direto dalle Nazioni unite, ma favorita’ anche l’intervento di organizzazioni non governative e governative, ha chiarito Coomaraswamy nel corso della conferenza stampa.

Piu’ della meta’ dei circa 26,6 millioni di abitanti dell’Afghanistan ( circa 13,9 milioni di persone) hamo oggi meno di 18 anni, e circa sei milinioni sono i bambini con meno di cinque anni.
Il Paese registra il secondo tasso di mortalita’ infantile piu’ elevato al mondo, dopo la Sierra Leone, con 165 decessi ogni 1000 nascite ( Rapprto Unicef, giugno 2008).
Uno studio realizzato in aprile dalla Commissione Indipendente Afghana per la Difesa dei Diritti Uman (CIADDH), attraverso 2500 interviste a bambini, ha rivelato che piu’ del 42 per cento di essi non ha alcun accesso a servizi essenziali come sanita’ e scuola.

Fonte: http://www.women.articolo21.com

11/07/2008

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