Case che ostacolano il dialogo


L'Osservatore Romano


Nuovi insediamenti ebraici in Cisgiordania. La decisione è arrivata ieri dall’amministrazione locale israeliana. Le nuove abitazioni sorgeranno nell’area di Gilo, a Gerusalemme est.


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Nuovi insediamenti ebraici in Cisgiordania. La decisione è arrivata ieri dall’amministrazione locale israeliana. Le nuove abitazioni sorgeranno nell’area di Gilo, a Gerusalemme est. Immediate le reazioni internazionali.

Il portavoce dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell’Unione europea, Federica Mogherini, ha espresso rammarico per il via libera di Israele «ai permessi di costruire 181 nuove unità abitative nell’insediamento illegale di Gilo». Questa decisione — ha aggiunto la diplomatica italiana — «compromette la contiguità tra Gerusalemme est e Cisgiordania, che è cruciale per la percorribilità della soluzione dei due stati», ovvero il piano, sostenuto dall’Onu, che prevede la costituzione di uno stato palestinese autonomo e sovrano accanto a quello israeliano. «Siamo rammaricati che Israele abbia deciso di procedere nonostante le continue e serie preoccupazioni internazionali. Gli insediamenti sono illegali per la legge internazionale, vanno contro le raccomandazioni del Quartetto e costituiscono un ostacolo alla pace» ha detto Mogherini. Più volte in passato il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha chiesto lo stop completo di tutte le attività edilizie israeliane in Cisgiordania. I palestinesi, infatti, considerano questa misura una condizione imprescindibile per avviare nuove trattative di pace. I colloqui diretti israelo-palestinesi si sono arrestati nell’aprile del 2014.

Fonte: www.osservatoreromano.va

9 novembre 2016

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