Annan richiama tutti: “Ancora spazio per pace, basta violenze”


Misna


Da una parte i detrattori, dall’altra i sostenitori del regime di Damasco: in mezzo il piano di Kofi Annan che entro le 6 del mattino di giovedì dovrebbe portare a un completo cessate-il-fuoco in Siria.


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Annan richiama tutti: "Ancora spazio per pace, basta violenze"

Secondo molti osservatori, il rischio di un fallimento è alto e porta con sé la possibilità che l’attuale fase di conflitto si deteriori ulteriormente.

A margine della sua visita oggi ai campi per i profughi siriani allestiti nella provincia orientale turca di Hatay, Annan – che è inviato speciale in Siria di Lega Araba e Nazioni Unite – ha lasciato ancora spazio alla via della diplomazia e ha richiamato le due parti, governo e opposizione, a mettere fine alle ostilità: “Abbiamo ancora tempo fino a giovedì per fermare le violenze – ha detto l’ex segretario generale dell’Onu nel corso di una conferenza stampa – e faccio appello a tutti gli interessati, al governo in primo luogo e alle forze di opposizione”.

Annan ha anche sostenuto che il suo piano, formalmente approvato dalle parti in conflitto possa ancora essere attuato: “Penso sia troppo presto per dire che il piano sia fallito – ha detto rispondendo indirettamente alle critiche di alcuni paesi – esso è ancora sul tavolo e siamo tutti impegnati perché abbia successo. E’ il piano adottato dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, dai siriani, e dalle reazioni dell’opposizione sembra che anche loro siano pronti ad applicarlo se il governo rispetterà l’impegno di ritirare le sue truppe.

In precedenza, il ministro degli Esteri siriano Walid Al Muallem, ricevuto a Mosca dal suo omologo Sergey Lavrov, aveva sostenuto che un ritiro dalle città era in atto e che il governo ha intenzione di rispettare gli impegni presi. Mosca, finora sempre accanto a Damasco insieme alla Cina, ha accolto con favore la notizia ma chiesto un “maggiore e più decisivo” impegno per fermare la crisi.

Scontri in Siria sono stati segnalati anche oggi, mentre da Ginevra è stato il portavoce dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati, Adrian Edwards, a riferire dell’invio di aiuti destinati ai profughi siriani in Turchia. Secondo stime correnti i profughi siriani in Turchia ufficialmente registrati sono 24.564; altri 10.112 si trovano in Libano, 7.021 in Giordania e 792 in Iraq.

Fonte: http://www.misna.org/
10 Aprile 2012

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