Ancona, tre giorni per parlare del futuro dell’Africa


Elisabetta Norzi


Dal 28 al 30 settembre è in programma il VII convegno internazionale "L’Africa in piedi, dalle radici il futuro”: a venti anni dall’uccisione di Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso assassinato in un colpo di stato nel 1987. Sono previsti interventi di ospiti da diversi paesi africani: tra gli altri Djibril Tamsir Niane e Jacqueline Kizerbo.


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Ancona, tre giorni per parlare del futuro dell’Africa

Tre giorni per parlare dell'Africa, considerando la sua storia e partendo da lì per discutere e analizzare le prospettive del paese. E' il VII convegno internazionale "L'Africa in piedi, dalle radici il futuro", dedicato quest’anno alla memoria di Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso assassinato in un colpo di stato il 15 ottobre 1987. L'iniziativa, organizzata da Chiama l’Africa, Cipsi, Provincia di Ancona insieme a Cipsi, Agesci, Beati i costruttori di pace, Noi ragazzi del mondo, con il patrocinio di Comune di Ancona e Regione Marche, è in programma dal 28 al 30 settembre al Teatro Sperimentale di Ancona.

"Le ultime polemiche sulla presenza di cittadini immigrati nel nostro paese – spiega Eugenio Melandri, coordinatore nazionale di Chiama l'Africa – manifestano che la nostra è una società che diviene sempre più intollerante e vive le convulsioni della paura e della decadenza. Pretendiamo che il mondo sia fatto a nostra immagine, e soprattutto di salvaguardare i nostri interessi anche a discapito di quelli degli altri. Proprio per questo abbiamo bisogno di scoprire gli altri. Dobbiamo smettere di parlare noi di Africa e cominciare a permettere che sia l'Africa a parlarci. Dobbiamo smettere di aiutare l'Africa – prosegue Melandri – e creare invece le condizioni affinché l'Africa realizzi se stessa in pienezza. Non è l'Africa ad avere bisogno di noi, siamo noi ad avere bisogno di lei per ricominciare a dare il giusto peso alla vita e alle cose. Qualsiasi tipo di cooperazione che non tenga conto di questo condanna se stessa al paternalismo e all'inutilità".

Si comincia venerdì sera con gli interventi di Jacqueline Kizerbo (“L'Africa di Joseph: ricordando lo storico Ki-Zerbo”), di padre Alex Zanotelli (“La Mia Africa tra contraddizioni e speranze”) e Djibril Tamsir Niane (“Volevano un'altra Africa: le grandi figure africane e il loro sogno di un'Africa diversa”). A seguire il concerto Foly du Burkina. Sabato la giornata è invece divisa in tre parti: “Nel passato il futuro”, “Ieri oggi domani” e “Tra lotta e speranza”. Tre titoli che introducono riflessioni e dibattiti su diversi paesi africani: Guinea (con Djibril Tamsir Niane), Repubblica Democratica del Congo (Rigobert Minani), Sierra Leone (Maria Kamara), Tanzania (Godfrey Msumonge), Burundi (Elias Mudzuri), Ruanda (Laurien Ntenzimana). Conclude la giornata lo spettacolo “Le scimmie verdi”, pièce teatrale di Daniele Barbieri e Hamid Barole Abdu. Domenica 30 è dedicata infine a "Una rete per un mondo diverso": un’assemblea con tutti gli ospiti africani che hanno partecipato al Convegno e i rappresentanti europei, asiatici, latino-americani, per costruire una rete di relazioni organizzate per la pace e i diritti.

Per il programma completo e la scheda di iscrizione è possibile consultare il sito internet di Chiama l'Africa. Per informazioni: info@chiamafrica.it, tel. 06.5414894.

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