Trenta miliardi contro la crisi. La contromanovra di Sbilanciamoci


Redattore Sociale


Presentata la manovra alternativa a quella del governo, considerata “iniqua e sbagliata”. Riduzione del debito, ammortizzatori sociali, difesa dei redditi e delle pensioni, potenziare il welfare.


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Trenta miliardi contro la crisi. La contromanovra di Sbilanciamoci

“La manovra del governo è iniqua e sbagliata”. Così la Campagna “Sbilanciamoci”, che presenta come tradizione la sua “contromanovra” per il 2011-2012, alternativa a quella del governo. Per Sbilanciamoci, “i tagli massicci agli enti locali, alle regioni, alle prestazioni sociali e ai servizi delineano un quadro di ricadute gravi sul paese: colpiscono  i cittadini, i lavoratori, la parte più debole del paese. La speculazione, la ricchezza, i privilegi, le rendite, i patrimoni non vengono toccati. E' una manovra solo di tagli (sbagliati) e non di misure per fronteggiare la crisi, arginare l'emergenza sociale e rilanciare l'economia”.
Sempre secondo Sbilanciamoci, poi, “la manovra del governo non taglia la spesa pubblica inutile e sbagliata come le spese militari, gli stanziamenti per il Ponte sullo Stretto e le grandi opere, i sussidi corporativi e clientelari”.
Niente tagli indiscriminati, dunque, ma 30 miliardi di risorse che Sbilanciamoci! propone di reperire grazie alla riduzione delle spese militari e alla cancellazione degli stanziamenti delle grandi opere, alla tassazione delle rendite e dei patrimoni e alla re-introduzione della carbon tax.
Trenta miliardi che Sbilanciamoci! propone di usare, oltre che per la riduzione del debito (10 miliardi), anche per gli ammortizzatori sociali ed il lavoro (4,5 miliardi), per la difesa dei redditi e delle pensioni (5 miliardi di euro) per il rilancio dell'economia (economia verde, piccole opere e innovazione per 6,5 miliardi di euro), per il welfare (scuola e università, servizi sociali, immigrazione, asili nido, per oltre 4 miliardi di euro).

Afferma Sbilanciamoci: “La manovra è inadeguata sia nel far fronte all'emergenza della spesa pubblica che la crisi delle ultime settimane ha evidenziato con forza, sia nel rilanciare l'economia e il lavoro, sia nel far fronte all'emergenza sociale (disoccupazione, redditi, consumi, ecc) sempre più evidente e allarmante”.
“Il governo taglia oltre 11 miliardi a enti locali e regioni: questo implicherà meno servizi sociali per i cittadini o aumento delle tariffe per usufruirne- afferma -. Pesante la riduzione delle spese per la sanità: circa 1,5 miliardi nel biennio. Il governo spera di trovare altri 5 miliardi da un nuovo condono edilizio che è l'ennesimo ‘premio’ a chi viola la legge, agli evasori, a chi rovina l'ambiente”.
 
Continua Sbilanciamoci: “Di fronte all’attacco speculativo che i mercati finanziari hanno portato all’euro e ai titoli del debito pubblico dei paesi europei più indebitati – come l’Italia – un intervento sui conti pubblici è necessario, con una riduzione della spesa e del debito. Ma questo non può essere l’unico strumento della politica economica italiana ed europea: servono nuove regole che ridimensionino la finanza e la speculazione; nuovi strumenti di politica fiscale europea che sostengano la domanda e l’occupazione; una politica per l’economia reale che orienti la produzione verso uno sviluppo sostenibile sul piano ambientale e sociale”.

Fonte: Redattore Sociale

26 maggio 2010

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