Quante persone dovranno morire?


Pax Christi Italia


In Siria si sta scatenando la più massiccia repressione del ciclo delle rivolte arabe col tacito accordo di Iran, Turchia, Israele e con armi vendute anche dall’Italia.


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Quante persone dovranno morire?

In Siria si sta scatenando la più massiccia repressione del ciclo delle rivolte arabe col tacito accordo di Iran, Turchia, Israele e con  armi vendute anche dall'Italia. L'azione internazionale non può ripetere il disastro libico ma attivare l'isolamento diplomatico, politico, economico del regime con forte iniziativa dell'ONU e dell'Europa. In Libia dopo 4 mesi di bombardamenti (e 17.000 missioni aeree) continua una guerra che abbiamo definito, facendoci portavoce del vescovo di Tripoli, mons. Martinelli, un crimine. Nel frattempo, nel Corno d'Africa si aggrava la morte per fame e malattie di milioni di persone.

“Quante persone dovranno morire perchè siano troppe a morire?”. Occorre rilanciare la famosa domanda di Bob Dylan, precisando che la risposta può soffiare nel vento di una politica di pace che l’Italia non vuole o non sa attuare, avvolta com’è in una spirale avvilente di degrado, impegnata a difendere interessi di pochi, attiva in operazioni di riarmo (lo documentano il dossier “L’economia. Le armi. L’Italia” di “Mosaico di pace” di luglio e l'Archivio Disarmo).

Qualcosa si sta muovendo ma il popolo dei beni comuni, che nei mesi scorsi ha dato buona prova di sé, deve diventare 'popolo della pace' e scrivere parole di vita, di diritto e di giustizia.
In occasione dell’anniversario della devastazione nucleare di Hiroshima e Nagasaki, occorre attivarci per fermare e prevenire ogni forma di sterminio e risvegliare la forza atomica della pace. La città di Assisi, prima con la marcia di fine settembre e poi con l'assemblea delle religioni di fine ottobre, può diventare il punto di riferimento dell'attuale cammino degli operatori di pace.

Fonte: www.paxchristi.it
1 Agosto 2011

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