Premio Ilaria Alpi: Gaza. Guerra all’informazione (trailer)


La redazione


L’operazione militare israeliana Piombo fuso nella Striscia di Gaza, oltre che per 1400 vittime palestinesi e 13 israeliane, passerà alla storia anche per il divieto di ingresso a Gaza imposto dal governo di Tel Aviv ai giornalisti stranieri e israeliani. Centinaia di corrispondenti hanno guardato la guerra da lontano, sulla cosiddetta collina dei giornalisti. A mostrare al mondo il conflitto, mentre i palazzi dei media venivano bombardati, sono stati i cameraman e reporter palestinesi. Sei di loro hanno perso la vita, riuscendo però a mostrare le immagini sulle tv di tutto il mondo, a partire da quelle israeliane. Ma negli stessi giorni i giornalisti palestinesi sono stati coinvolti, subendo intimidazioni anche fisiche, nei regolamenti di conti tra i partiti rivali Fatah e Hamas. E anche oggi, che il conflitto è terminato, denunciano meno libertà e maggiori controlli. Perché, che sia condotta da Israele, Hamas o Fatah, a Gaza la guerra all’informazione continua.


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L’operazione militare israeliana Piombo fuso nella Striscia di Gaza, oltre che per 1400 vittime palestinesi e 13 israeliane, passerà alla storia anche per il divieto di ingresso a Gaza imposto dal governo di Tel Aviv ai giornalisti stranieri e israeliani. Centinaia di corrispondenti hanno guardato la guerra da lontano, sulla cosiddetta collina dei giornalisti. A mostrare al mondo il conflitto, mentre i palazzi dei media venivano bombardati, sono stati i cameraman e reporter palestinesi. Sei di loro hanno perso la vita, riuscendo però a mostrare le immagini sulle tv di tutto il mondo, a partire da quelle israeliane. Ma negli stessi giorni i giornalisti palestinesi sono stati coinvolti, subendo intimidazioni anche fisiche, nei regolamenti di conti tra i partiti rivali Fatah e Hamas. E anche oggi, che il conflitto è terminato, denunciano meno libertà e maggiori controlli. Perché, che sia condotta da Israele, Hamas o Fatah, a Gaza la guerra all’informazione continua.

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