Novità sul caso Ilaria Alpi


Premio Ilaria Alpi


Il testimone chiave Jelle pagato per mentire. Il legale dell’unico condannato per il duplice omicidio in un’intervista esclusiva al Premio Ilaria Alpi


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Novità sul caso Ilaria Alpi

Riccione, 18 giugno 2010 – “Jelle (Ali Rage Hamed) è stato pagato da autorità italiane per testimoniare il falso contro Hashi Omar Hassan”.

Sono queste le parole da Douglas Duale il legale di Hashi Omar Hassan il somalo in carcere da dieci anni, condannato di avere fatto parte del commando omicida, pur senza aver sparato, che nel ’94 a Mogadiscio assassinò gli inviati del Tg3 Ilari Alpi e Miran Hrovatin.

L’importante novità sul caso emerge da un’intervista rilasciata in esclusiva per il Premio Ilaria Alpi dal legale di Hassan al giornalista del Tg3 Roberto Scardova.
L’intervista è stata trasmessa ieri nel dibattito “Senza giustizia. L’assassinio Alpi-Hrovatin tra traffici di armi, rifiuti tossici, navi a perdere e mafie” che si è tenuta nell’ambito della sedicesima edizione del Premio e a cui hanno partecipato Roberto Morrione, Mariangela Gritta Grainer, Riccardo Bocca, Enrico Fontana, Domenico D'amati, Andrea Purgatori, Giuseppe Giulietti.
L’intervista è su http://www.youtube.com/premioilariaalpi.

Un nuovo tassello che si aggiunge ai tanti punti di una vicenda che da sedici anni è stata caratterizzata da depistaggi e silenzi. Dopo inchieste, tre gradi di giudizio, la commissione parlamentare d’inchiesta sul caso dopo anni di lavoro si è conclusa nel 2006 con una scandalosa relazione di maggioranza (una vacanza!) a cui hanno replicato in modo documentato due relazioni di minoranza. Il solo processo celebrato si è concluso con la condanna dell’imputato Hashi Omar Hassan definito “un capro epiatorio” anche nelle motivazioni della prima sentenza della Corte d’appello, incastrato dalla testimonianza di Jelle.
Il dott. Emanuele Cersosimo ha respinto la richiesta di archiviazione con la motivazione ”la ricostruzione della vicenda più probabile e ragionevole appare essere quella dell’omicidio su commissione, posto in essere per impedire che le notizie raccolte dalla Alpi e da Hrovatin in ordine ai traffici di armi e rifiuti tossici avvenuti fra l’Italia e la Somalia venissero portate a conoscenza dell’opinione pubblica italiana”.

Nel dibattito di ieri si è parlato di altri importanti elementi. Fra questi il dossier di Greenpace (pubblicato dal giornalista di Riccardo Bocca su l’Espresso di oggi) sullo smaltimento di rifiuti tossici nei mari da cui emerge il nome di Giancarlo Marocchino fra le persone interessate dal traffico stesso. Si tratta dell’imprenditore faccendiere che negli anni novanta operava in Somali e che fu il primo ad arrivare  il 20 marzo sul luogo dell’omicidio.

A questo si aggiunge il rapporto dell’Onu, inedito in Italia, sul commercio delle armi in Somalia
tra il ’91 e il 2003, collegato con fatti clamorosi all’omicidio dei due inviati.  Scrivono i giornalisti Luciano Scalettari e Luigi Grimaldi su Il Fatto Quotidiano: il rapporto Onu parla di traffici illegali che vedono coinvolti la società polacca e Cenrex Traiding Corporation e Monzer Al Kassar, uno dei più famosi trafficanti d’armi, che hanno avuto come partner la Shifco la compagnia italo-somala Shifco su cui indagava Ilaria Alpi.

“Resistono punti ancora oscuri e molti documenti sono ancora secretati – ha commentato Mariangela Gritta Grainer Portavoce dell’Associazione Ilaria Alpi.  L’Associazione Ilaria Alpi quindi rilancia ancora con più determinazione l’appello affinché sia fatta finalmente giustizia e verità. Firmare l’appello è una scelta di responsabilità. Una firma per la verità e per la giustizia è un impegno personale: è un gesto significativo per ricordare Ilaria e Miran e onorare la loro vita”.

Un appello che deve diventare un patto condiviso da più soggetti perché come ha detto Enrico Fontana (citando il Rapporto ecomafia 2009 di Legambiente) “basterebbero poche decine di migliaia di euro per andare a sondare le acque del mediterraneo  e a scavare in Somalia e verificare la presenza di rifiuti tossici”.

Il programma su www.premioilariaalpi.it

Premio Giornalistico Televisivo "Ilaria Alpi"
Ufficio Stampa: Roberta Silverio e Catia Donini  338.3505349
roberta.silverio@ilariaalpi.it
Segreteria organizzativa:  Barbara Bastianelli  335.1386454
tel: 0541 691640, fax: 0541 475803

Il Premio Ilaria Alpi è promosso da Regione Emilia Romagna, Provincia di Rimini, Comune di Riccione e organizzato da Associazione Ilaria Alpi Comunità Aperta.
Con l’Alto Patronato della Presidenza Repubblica Italiana, con il patrocinio di Presidenza Camera dei Deputati, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Commissione Nazionale italiana per l’Unesco, Ordine dei Giornalisti Nazionale, Rai – Segretariato Sociale. 
 
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