Nairobi, mille bandiere sotto la pioggia per dire sì alla pace


La redazione


Si è conclusa alle 13 la Marcia promossa da Africa Peace Point "gemellata" con la Perugia-Assisi. Oltre duemila persone hanno marciato dalla baraccopoli di Kibera fino a Hururu Park, nel centro della prima città del Kenia. Una giornata piovosa colorata dagli striscioni dei tanti africani che hanno aderito all’appello di Michael Ochineg. Guarda la photogallery.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
Nairobi, mille bandiere sotto la pioggia per dire sì alla pace

Sei ore in marcia, dalle 7 alle 13, dalla baraccopoli di Kibera fino al centro di Nairobi, a Hururu Park, lo stesso grande giardino che ospitò nel gennaio scorso la manifestazione finale del World Social Forum 2007. Un migliaio di persone hanno manifestato a Nairobi sotto la pioggia per dire sì alla pace, e ricordare il gemellaggio con la Marcia per la pace Perugia-Assisi del 7 ottobre prossimo. Un anello di congiunzione tra Italia e Africa, artefice Africa Peace Point in collaborazione con la Tavola della Pace. Sotto questi obiettivi: unire la comunità, superare le differenze sociali e politiche per ottenere, tutti insieme, pace e sviluppo. Come spiega Michael Ochineg, fondatore di Africa Peace Point.

"Verso una società più inclusiva", è questo il tema della marcia di Nairobi. Quali sono gli obiettivi da raggiungere?
"L’obiettivo è unire la comunità attorno ai temi della pace e dello sviluppo, soprattutto in vista delle elezioni generali che si terranno a dicembre. La marcia di quest’anno servirà in particolare a mettere in luce i problemi socio-politici, economici e culturali che portano all’esclusione di una larga fetta della comunità. Su questi problemi insisteremo per arrivare al voto con un’idea precisa di quello che vogliamo ottenere".

Diritti umani, esclusione sociale, partecipazione: com’è la situazione a Nairobi e più in generale in Kenya su questi temi?
"Le differenze sociali esistono e sono anche molto forti, riguardano l’accesso all’educazione, il diritto alla casa e al lavoro. Ma tutti vogliamo la pace, perché solo la pace porta sviluppo. Per questo alla marcia ci saranno persone di tutti i ceti sociali e di tutti gli orientamenti politici: è un movimento che parte dalle radici della nostra comunità e che vuole unire e superare le differenze".

Africa Peace Point, l’organizzazione che promuove la marcia, lavora in questa direzione dal 2000. In questi anni la situazione è migliorata?
"Non è facile dirlo. Senza dubbio gli attivisti per i diritti umani stanno diventando più forti e sono in grado di esercitare maggiore pressione sul governo. La strada però è lunga e difficile, ed è fondamentale essere uniti".

Cosa può fare chi vive in Europa per aiutare in questo cammino?
"E’ importante mantenere alta l’attenzione e la sensibilità. Il ‘gemellaggio’ fra la marcia di Nairobi e la Perugia-Assisi serve proprio a questo. ‘Tutti i diritti umani per tutti’ è anche il nostro motto, per questo il 7 ottobre ad Assisi ci saremo anche noi".

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento