Migranti: rischio 40mila dinieghi


Redattore Sociale


Mons. Galantino (Cei): aprire alla possibilità di un permesso di soggiorno umanitario, riformare le commissioni e aumentarne il numero per dare a tutti una risposta entro sei mesi.


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Coppia migranti

“E’ necessario aprire alla possibilità di un permesso di soggiorno umanitario anche per i numerosi diniegati che nei prossimi mesi arriveranno a quota 40 mila. Questo consentirà di evitare l’irregolarità delle persone”. A sottolinearlo è monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, alla presentazione oggi a Roma del rapporto 2016 del Centro Astalli. “Ripartire dalla legalità è fondamentale per chi dovrà fermarsi in Italia o ritornare nel proprio paese. La legalità è il primo e indispensabile passo”, ha detto – Il segretario della Cei ha poi espresso preoccupazione per le politiche di gestione dei flussi in Europa.

“La Turchia è un esempio chiaro di subappalto della mobilità – sottolinea -. Gli hotspot, la relocation, i rimpatri le misure di controllo delle frontiere, stanno lasciando migliaia di persone escluse dall’ingresso, bloccate senza prospettiva. Molto spesso la preselezione è fatta in base alla nazione ma questo contravviene al principio della Convenzione di Ginevra, secondo cui tutti possono fare domanda e tutti hanno diritto a un  esame completo”

Infine, secondo Galantino, è “necessario dare una risposta più competente a chi fa domanda protezione, riformando le commissioni, ma anche aumentandone il numero per dare a tutti una risposta entro sei mesi come prevede la normativa”.  Serve anche “avere un sistema unico di accoglienza che sia sottoposto a controlli e verifiche”. Il segretario della Cei ha poi invitato il mondo della comunicazione a “superare l’informazione allarmistica e ideologica del fenomeno che dimentica il popolo dei migranti. Per i richiedenti asilo, in particolare, non siamo di fronte a un’ invasione ma a una grande sofferenza del mondo”.

11 aprile 2017

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