L’Italia chiude i porti ai migranti


Agi


Il governo italiano ha negato alla nave Aquarius, dopo aver salvato più di 600 migranti, tra cui donne incinte e bambini, il permesso di arrivare in Italia e ha chiesto al governo di Malta di occuparsi dell’accoglienza dei migranti a bordo.


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È la svolta: porti italiani chiusi. In queste ore Matteo Salvini dopo il caso della nave Aquarius, che batte bandiera di Gibilterra, ha deciso di chiudere i porti italiani alla nave chiedendo a Malta di farsi carico delle operazioni. La nave è in queste ore in navigazione con 600 naufraghi a bordo provenienti dal Nordafrica. “Tra poche ore transiterà per le acque di Malta. Se l’isola-Stato non accetterà di prestare soccorso, come spesso avvenuto in questi ultimi anni, ebbene i porti italiani chiuderanno i battenti e la nave (in questo momento a 40 miglia dalle coste più vicine) non verrà fatta attraccare nei porti italiani”, scrive Repubblica.

Nel pomeriggio il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha scritto una lettera di sollecito alle autorità maltesi chiedendo loro di far approdare a La Valletta la nave Aquarius con 629 migranti a bordo, essendo quello il “porto più sicuro”. Ma, fa sapere un portavoce del governo maltese, citato da Malta Today, il recupero della nave Aquarius “è avvenuto nell’area di ricerca e salvataggio libico ed è stato coordinato dal centro di Roma. Malta non è l’autorità di coordinamento e non ha competenze su questo caso”.

Le autorità maltesi avevano rifiutato l’ingresso in porto della nave Seefuchs con 126 migranti a bordo. L’imbarcazione, di una ong olandese, aveva seri problemi in mare, a causa del maltempo ma La Valletta si era solo offerta di assisterla senza però concedergli l’approdo. Era intervenuta la Guardia Costiera italiana e la nave era stata alla fine fatta approdare a Pozzallo. Quello con Malta è un contenzioso che dura da tempo. Nei giorni scorsi il ministro Salvini aveva chiaramente fatto capire che l’isola non avrebbe potuto continuare a “dire no”. “Non si ripeterà – aveva detto Salvini – un’altra estate sbarchi, sbarchi, sbarchi” (Corriere della Sera).

L’ambasciatore di Malta: “Non possiamo accoglierli, una questione di principio”
“L’operazione SAR (search and rescue) nel Mediterraneo, come diffuso dal comunicato del Ministero dell’Interno e della Sicurezza Nazionale maltese inviato pochi minuti fa alla stampa, è avvenuta nella SAR libica coordinata dal centro RCC di Roma. Per cui è assolutamente escluso che i migranti debbano essere sbarcati a Malta” ha detto l’ambasciatore di Malta Vanessa Frazier in un’intervista a The Post Internazionale. L’ambasciatore precisa che  i migranti dovrebbero essere sbarcati “in Libia o a Lampedusa, che è in Italia. Ma non a Malta. Il centro di coordinamento per il salvataggio di Malta non ha la competenza, e non è neanche l’autorità di coordinamento” e aggiunge di apprezzare Salvini “Molto più di quanto creda […] siamo molto in linea con la questione migranti. Ma la deve smettere di dire scemenze come questa, non c’entra nulla ora che Malta accolga i 629 migranti soccorsi a bordo di nave Aquarius, pena la chiusura dei porti italiani”.
Quello che è certo per ora è che il Viminale non autorizzerà l’attracco dell’Aquarius, conferma La Stampa. “Da oggi anche l’Italia comincia a dire NO al traffico di esseri umani, NO al business dell’immigrazione clandestina. Il mio obiettivo è garantire una vita serena a questi ragazzi in Africa e ai nostri figli in Italia”, ha scritto su Twitter il ministro dell’Interno Salvini.

 

Cosa è successo nella notte nel Mediterraneo 
“Una notte estremamente intensa nel Mediterraneo centrale, con sei sei diverse operazioni di salvataggio” ha scritto stamane in un tweet Medici senza frontiere. Che ha aggiunto: “Il soccorso di due gommoni è diventato critico quando uno dei due si è distrutto nel buio, lasciando oltre 40 persone in acqua. Da queste due imbarcazioni abbiamo soccorso 229 persone”. Coinvolte nei soccorsi della notte anche tre navi mercantili (Vos Thalassa, Everest e Jolly Vanadio) oltre la Aquarius e tre motovedette classe 300 della Guardia Costiera italiana di base a Lampedusa.

“Se qualcuno pensa che si ripeterà un’estate con sbarchi, sbarchi e sbarchi senza muovere un dito, non è quello che farò come ministro. Non starò a guardare” aveva detto ieri il vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno Matteo Salvini, durante una diretta Facebook. Ieri mattina era giunta a Reggio la Sea Watch 3, la prima a sbarcare con il nuovo governo e con a bordo 232 migranti. Il giorno prima Salvini aveva tuonato contro Malta, responsabile di aver negati gli aiuti all’Italia. Versione confermata ieri dalle stesse ong. E su questo una conferma è arrivata dal comandante della nave SeeFuchs che ha raccontato agli uffici di Frontex a Pozzallo le modalità del soccorso.

“Sea-Watch è rimasto nelle immediate vicinanze di Seefuchs per più di 24 ore per offrire assistenza all’NGO Sea Eye, nel tentativo di effettuare un trasbordo reso impossibile dal peggioramento delle condizioni meteorologiche”. In tutto questo Malta avrebbe negato qualsiasi tipo di sostegno.
AGI

11 giugno 2018

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