Italia ai margini dell’Europa che conta. Il premier dimentica la Ue


Umberto De Giovannangeli - L'Unità


Una Italia piccola. Messa ai margini dagli incarichi che contano. Successi proclamati che altro non sono che sconfitte. Un bilancio mortificante per Silvio che voleva «conquistare» l’Europa e dall’Europa viene ridicolizzato.


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Italia ai margini dell’Europa che conta. Il premier dimentica la Ue

L’ennesimo schiaffo. L’ultimo di una lunga serie. Una Italia piccola-piccola. Messa ai margini dagli incarichi che contano. Successi proclamati che, nella realtà, altro non sono che sconfitte brucianti. Un bilancio mortificante per un Cavaliere che voleva «conquistare» l’Europa e dall’Europa viene ridicolizzato. Un caso eclatante riguarda l’istituzione del Servizio diplomatico europeo. Un fatto epocale di cui l’Italia si fa vanto, ha ripetuto a più riprese il titolare della Farnesina, Franco Frattini. Un vanto caduto nel vuoto. Servizio diplomatico europeo, vale a dire l'ossatura di una Diplomazia europea che supera la dimensione nazionale. Un investimento sul futuro. A capo del Servizio c’è «Mrs Pesc», la baronessa britannica Catherine Ashton. E questo è cosa nota. Ciò che non lo è, è la nomina, avvenuta di recente, di un Segretario generale e dei due Vice segretari. Il Segretario è un francese, i due vice sono un tedesco e un polacco. L’Italia è out. L'ennesima bocciatura A occuparsi di questa marginalizzazione è stato il settimanale britannico The Economist che nel numero di fine luglio «sparava» una domanda: «Perché l’Italia conta così poco in Europa». L’articolo offre una risposta. Illuminante. Per Berlusconi, rimarca il settimanale britannico, «L’Ue è qualcosa di noioso. In politica estera Berlusconi riserva il suo entusiasmo per le sue relazioni personali e diplomatiche soprattutto con i leader di Paesi del calibro della Turchia, della Russia, della Bielorussia, della Libia e delle repubbliche dell’Asia centrale. Tutti Paesi al di fuori dell'Ue, alcuni dei quali ispirano profonde perplessità a Bruxelles…». Da quando Berlusconi è in carica, aggiunge The Economist, «l’Italia è stata sempre meno efficiente», anche in scenari, come quello mediorientale, in cui nel passato il nostro Paese aveva esercitato un ruolo significativo. Marginalizzati. E derisi. Per la ridicola «diplomazia del cucù» tanto decantata dal Cavaliere. Il settimanale britannico ricorda che «alcuni anni fa i leader europei erano impegnati in una gravosa discussione, quando l’onorevole Berlusconi si rivolge a Gerhard Schroeder, allora cancelliere della Germania, e gli fa: «Parliamo di donne, Gerhard sei stato sposato quattro volte. Perché non inizi?». Imbarazzo tra i presenti. Impegnato a capire come far fuori politicamente Gianfranco Fini, il Cavaliere si dimentica dell’Europa. E l’Europa si dimentica dell’Italia. Non c’è carica di primo piano assegnata nell’ultimo anno da cui siamo stati esclusi: in ambito Ue, in ambito Nato. Su scacchieri geopolitici cruciali dove pure l’Italia ha dato e continua a dare un importante contributo sul campo: l’Afghanistan. Lo schiaffo subito su questo fronte è di quelli che lasciano il segno. Nel marzo scorso Ettore Sequi, ex ambasciatore italiano a Kabul ha concluso il suo incarico di rappresentante dell'Ue in Afghanistan. La sua riconferma era possibile, auspicata dallo stesso governo afghano. Niente da fare. Sequi viene «avvicendato» con un diplomatico lituano, l’ex ministro degli Esteri Vygaudas Usackas. Batoste. Come quella per la presidenza dell'Europarlamento, per «Mister Pesc», per i gabinetti della Commissione. In Europa l’Italia del Cavaliere conta come il due di picche. A testimoniarlo sono i fatti. Incontestabili. Come incontestabile, rileva ancora The Economist, è che per il Governo B&B (Berlusconi and Bossi), «L'Europa è una comoda scusa per l'imposizione di misue impopolari, vedi i tagli del deficit, il rispetto delle norme comunitarie, l'agricoltura (le quote latte, ndr) e le merci provenienti dall'estero».

Fonte: l'Unità

8 settembre 2010

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