Il forum dell’economia diversa


Pietro Scarnera


Dal 6 al 9 settembre relatori da tutto il mondo ed esponenti del governo si incontrano a Marghera per discutere di sviluppo sostenibile nel forum della campagna “Sbilanciamoci!”.


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Il forum dell’economia diversa

Ricette per un’economia di giustizia, sostenibile e rispettose dei diritti umani. Se ne parla a Marghera, dove si tiene la quinta edizione del forum “L’impresa di un’economia diversa”. Organizzato nell’ambito di “Sbilanciamoci!”, la campagna che dal 1999 raduna 46 organizzazioni della società civile impegnate a favore di un’economia di giustizia, quest’anno il forum è dedicato al tema “Globale e locale: per un modello di sviluppo dal basso, sostenibile e partecipato”. Dal 6 al 9 settembre relatori da tutto il mondo discuteranno modelli di sviluppo ed esperienze internazionali che mettono al centro la società e i diritti umani. Ne parliamo con Giulio Marcon, presidente di Lunaria, l’associazione che coordina la campagna “Sbilanciamoci!”.

La scelta della sede del forum non è casuale. Che cosa rappresenta per voi Marghera?

Marghera è il simbolo dello sviluppo industriale italiano di tutto il ’900, uno sviluppo molto invasivo, che ha sacrificato l’uomo e l’ambiente in nome dell’impresa. Crediamo che oggi questo modello non sia più sostenibile e che sia necessario cercare strade alternative. La scelta di tenere il forum in Veneto è anche un modo per rispondere con soluzioni diverse al modello economico proposto dal nord-est. Senza dimenticare che ci troviamo a pochi chilometri di Vicenza, la città che con l’ampliamento della base Nato è diventata il simbolo di un’economia militarizzata.

Chi sono i relatori che parteciperanno al forum?

Nei tre giorni di incontri ci saranno diversi livelli di dibattito. Riteniamo un fatto positivo la presenza di esponenti del governo, con ministri come Paolo Ferrero, Rosy Bindi e Alfonso Pecoraro Scanio. Il forum di Marghera sarà un momento di confronto con un esecutivo di cui abbiamo condiviso alcune iniziative e contrastato altre. L’attenzione, il dialogo e la possibilità di formulare proposte sono comunque un buon punto di partenza. Sarà molto forte anche la dimensione internazionale del convegno: durante il forum verranno presentate esperienze e iniziative da tutto il mondo che potrebbero essere prese ad esempio anche in Italia. Ci sarà Josè Abelli, presidente del Consorzio imprese recuperate argentine, per raccontare come l’economia possa essere gestita in modo diverso, proprio nella nazione dove il neoliberismo è fallito. Pratiche, strategie e strade per uno sviluppo sostenibile saranno presentate anche da Jose Bové, leader dei contadini francesi nella lotta contro la globalizzazione, e da Susan George, vicepresidente di Attac. Contributi arriveranno anche da India, Palestina e Stati Uniti.

“L’impresa di un’economia diversa” è il momento chiave della campagna “Sbilanciamoci!”, che ha un altro importante passaggio nella Marcia per la Pace…

Al forum lanceremo un appello: che dopo il dibattito e il confronto ci sia una seconda tappa. La Marcia è appunto il proseguimento del percorso iniziato a Voghera, rappresenta il momento della mobilitazione e della partecipazione. Del resto i diritti umani, la pace e l’economia oggi sono temi strettamente collegati, ed è importante agire su più fronti. Per questo il tema dei diritti ci appartiene.

Tutte le informazioni sul forum “L’impresa di un’economia diversa” e il programma completo degli interventi si trovano sul sito della campagna Sbilanciamoci.

 

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