Giorno dei morti, Migrantes: “Preghiamo per le vittime del mare”


Redattore Sociale


“Il 2 novembre si commemorano nelle nostre comunità tutti i defunti. Quest’anno non possiamo dimenticare i nostri fratelli e le nostre sorelle morte tragicamente nel Mediterraneo durante i viaggi della speranza e sepolte nei cimiteri del nostro Paese”.


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lampedusabare

“Il 2 novembre si commemorano nelle nostre comunità tutti i defunti. Quest’anno non possiamo dimenticare i nostri fratelli e le nostre sorelle morte tragicamente nel Mediterraneo durante i viaggi della speranza e sepolte nei cimiteri del nostro Paese”. Lo si legge in una nota della Fondazione migrantes. “Una morte assurda, vergognosa – come ha ricordato Papa Francesco – che richiama la responsabilità dell’Italia e dell’Europa a nuove forme e strumenti di protezione internazionale, ma anche di cooperazione per lo sviluppo e la pace dei popoli. Dall’inizio dell’anno sono già oltre settecento i morti accertati nel canale di Sicilia: eritrei, somali, egiziani, palestinesi, nigeriani, sudanesi…persone di cui non conosciamo il nome e che sono diventati numeri. Altre morti sono avvenute durante il viaggio nel deserto, nelle carceri libiche, nelle violenze di gruppo.
“Nelle visite ai cimiteri, ricordiamo “I grandi cimiteri sotto la luna” – per parafrasare G. Bernanos – uno dei quali è il Mediterraneo: un segno della nostra incapacità di difendere e tutelare il cammino dei più deboli, migranti e rifugiati. Nella preghiera ricordiamo i tanti morti di questi anni  nel Mare nostrum, ripensando con G. Bernanos un passo del “sermone dell’incredulo” che provoca anche il nostro impegno e la nostra responsabilità: “Voi la vostra fede non l’avete vissuta e allora essa è diventata astratta, è come disincarnata. Forse è in questa disincarnazione del Verbo la sorgente delle nostre disgrazie”.

Fonte: www.redattoresociale.it
31 ottobre 2013

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