Gaza: estremismi senza soluzioni


Duilio Giammaria


Il nuovo anno si apre sotto la plumbea cappa della guerra a Gaza. E il primo ferito di questa battaglia, che rischia di morire è il processo di pace.


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Gaza: estremismi senza soluzioni

I bombardamenti israeliani su Gaza, i missili di hamas sulle citta israeliane di confine,  aprono nuovi fossati tra israeliani e arabi e cancellano le speranze di una rapida tregua. “Gli israeliani si sentono come negli apocalittici giorni del 1967, sull’orlo di un baratro” dice Benny Morris, lo storico che studia gli eventi recenti del paese.” Ma l’attacco non risolverà il problema di Gaza e della sua popolazione di 1.500.000 di disperati palestinesi amministrati da un regime fanatico”…
Le molte domande angosciose sul prossimo futuro non trovano risposta in chi in Israele sostiene la necessità del pugno duro contro Hamas, né in chi dentro la Striscia di Gaza minaccia con i razzi la popolazione civile delle cittadine di frontiera.
La guerra a Gaza non servirà a nulla dice Martin Van Crefeld, uno dei massimi esperti di strategia militare, dalla Mukata a Ramallah, alla presidenza dell’autorità palestinese si sottolinea che la guerra fa emergere gli estremismi. E il primo ferito di questa battaglia, che rischia di morire è il processo di pace.
Cosa può far tacere le micidiali armi dall’una e dall’altra parte, cosa può portare di nuovo al dialogo se non la
la consapevolezza che la guerra non sarà risolutiva e che rischia di allontanare indefinitivamente la soluzione pacifica?
Quello che è certo è che questa situazione fa certamente prevalere gli estremismi, e non le soluzioni.

Articolo di Duilio Gammaria, inviato RAI da Gerudalemme

Fonte: Articolo21

1 gennaio 2009

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