Emergenza carcere, il volontariato si mobilita: sit-in a Montecitorio


Redattore Sociale


Giornata di mobilitazione indetta per il prossimo 24 settembre, promossa dalla Consulta penitenziaria del comune di Roma. Già raccolte le adesioni di circa 50 realtà del privato sociale.


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Emergenza carcere, il volontariato si mobilita: sit-in a Montecitorio

Sono oltre cinquanta le organizzazione del volontariato e del terzo settore, nonché i garanti regionali, che hanno già aderito alla giornata di mobilitazione indetta per il 24 settembre prossimo da alcune tra le realtà più impegnate nella difesa dei diritti dei detenuti per richiamare l’attenzione sull’emergenza carcere. A promuovere il sit in che andrà in scena a Montecitorio dalle ore 9.00 alle ore 14.00 del 24 settembre è stata, infatti, la Consulta Penitenziaria del Comune di Roma insieme alla Conferenza nazionale volontariato e giustizia, il Seac, Ristretti Orizzonti, l’Arci, il Cnca, il Gruppo Abele, la Uisp, Forum droghe, il Consorzio Open, la Fondazione Villa Maraini, la Lila, il Forum nazionale per la tutela della salute dei detenuti e degli internati e Legacoopsociali nazionale. Alla manifestazione hanno già aderito numerose associazioni di volontariato e cooperative sociali e altre adesioni si attendono per i prossimi giorni.

La richiesta di un intervento immediato parte dalla constatazione – scrivono gli organizzatori della manifestazione – che i recenti appelli del volontariato e del terzo settore, le mobilitazioni della polizia penitenziaria e gli scioperi della fame dei detenuti sono caduti nel vuoto e che “nessun provvedimento realmente utile a far fronte al sovraffollamento” è stato assunto “né da parte del governo né del ministro della Giustizia”. Molti i problemi (non affrontati) che – a giudizio delle organizzazioni promotrici della manifestazione – hanno condotto all’implosione del sistema e sui quali “occorre intervenire immediatamente”. Tra le questioni evidenziate, oltre al sovraffollamento e al dramma dei suicidi in carcere, i tagli alle spese, l’incompatibilità con il carcere da parte di detenuti tossicodipendenti e affetti da patologie psicofisiche, il “costosissimo e inutile” Piano straordinario per l’edilizia penitenziaria, la gestione “poco trasparente” dei fondi della Cassa ammende e i tagli ai trasferimenti sulla spesa sociale degli enti locali “che rendono impossibile il reinserimento sociale e lavorativo delle persone che escono dal carcere”.

Per sostenere la manifestazione di protesta, oltre al sit in dinanzi a Montecitorio, la Consulta penitenziaria del Comune di Roma e le altre organizzazioni promotrici hanno deciso di effettuare diverse iniziative all’interno e all’esterno delle carceri, tra cui scioperi bianchi e un’Assemblea del volontariato che si terrà sempre il 24 settembre presso la sede della provincia di Roma. L’obiettivo del sit in e delle altre iniziative – scrivono i promotori – è quello di chiedere alle forze politiche di riavviare l’iter parlamentare per “apportare soluzioni al sovraffollamento rapide e condivise con chi in carcere lavora o opera a titolo di volontariato” e, soprattutto, di risolvere i problemi del sovraffollamento “attraverso la scarcerazione e l’inserimento in circuiti alternativi di detenuti in attesa di giudizio, tossicodipendenti, migranti, malati di Aids, madri con figli fino a tre anni, malati psichiatrici e detenuti affetti di gravi patologie.

Fonte: Redattore Sociale

6 settembre 2010

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