Diritto alla casa. Oggi giornata nazionale


il Manifesto


Con una serie di iniziative a sorpresa oggi i movimenti di lotta per il diritto all’abitare.


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Diritto alla casa. Oggi giornata nazionale

Con una serie di iniziative a sorpresa oggi i movimenti di lotta per il diritto all’abitare, l’Unione Sindacale di Base, gli inquilini “resistenti” degli enti privatizzati, comitati e realtà attive in difesa dei propri territori si mobiliteranno in ogni città italiana per rivendicare il diritto alla casa. Unico appuntamento “ufficiale”, quello
di Bologna dove è in programma un presidio «contro i licenziamenti, la precarietà e la speculazione» (ore 15) fuori dalla sede della Regione Emilia Romagna. Nelle altre città, da Roma a Milano passando per Firenze, la mobilitazione assumerà forme diverse e imprevedibili: «scenderemo in piazza, occuperemo case vuote, assedieremo i palazzi del potere, colpiremo gli interessi della rendita, del capitale finanziario e delle banche» spiegano i movimenti organizzati nella rete Abitare
nella crisi. Al centro delle proteste la necessità di un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica, la richiesta di una moratoria degli sfratti, anche quelli per morosità incolpevole, il blocco degli sgomberi per le occupazioni, misure per calmierare il caroaffitti e la tutela degli inquilini alle prese con le dismissioni
degli enti privatizzati, “dramma” che solo a Roma colpirà circa 40mila nuclei familiari. Il quadro che emerge dalle rivendicazioni che verranno portate in piazza oggi è quello di un’emergenza abitativa aggravata da «una crisi che si fa sentire sempre di più: il 60% della popolazione non arriva a fine mese o non riesce più a pagare l’affitto» spiegano da Abitare nella Crisi «il risparmio complessivo delle famiglie italiane si è ridotto di circa 20 miliardi di euro (il 60% in meno per ogni
italiano) e la disoccupazione colpisce un giovane su tre». Nel mirino dei manifestanti anche scandali come “affittopoli”, speculazione immobiliare, abusi edilizi, privatizzazioni. Nella Roma dell’emergenza abitativa la protesta è iniziata ieri. Dentro al Ministero delle Infrastrutture, presidiato da un migliaio di attivisti dei Movimenti per il diritto all’abitare romani e dagli inquilini degli enti in dismissione organizzati da Asia Usb, si è tenuto un incontro tra il ministro Altero Matteoli, la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, in collegamento telefonico, e per il Comune di Roma il sindaco Gianni Alemanno e gli assessori alla Casa e all’Urbanistica, Alfredo Antoniozzi e Marco Corsini. Gli amministratori romani si sono
impegnati a realizzare 6mila alloggi di edilizia residenziale pubblica finanziabili con il rilascio di 200 milioni di euro (fondi ex Gescal) bloccati al Ministero a cui se ne aggiungono 40 milioni già nelle casse della Regione Lazio. In tutto 240 milioni di cui circa i due terzi entreranno nelle disponibilità di Roma Capitale. «Un risultato ottenuto grazie alle mobilitazioni degli ultimi mesi, a partire dall’occupazione
della caserma di via dei Papareschi» spiegano i manifestanti «che, seppur insufficienti, rendono più concrete le misure per affrontare l’emergenza abitativa che colpisce questa città».

di Ylenia Sini

Fonte: il Manifesto

14 aprile 2011

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