Cooperazione: ActionAid 750 milioni nel 2008 per uscire dalla crisi


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ActionAid lancia il terzo rapporto sulla cooperazione allo sviluppo italiana, che valuta i progressi dell’Italia nel mantenere gli impegni presi a livello europeo per rispondere alla lotta alla povertà e raccoglie gli orientamenti della politica per il futuro.


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Cooperazione: ActionAid 750 milioni nel 2008 per uscire dalla crisi

Roma, 28 mag. – E' possibile riportare la cooperazione italiana in linea con gli altri Paesi europei in tempo per la presidenza del G8 2009. La ricetta suggerita da ActionAid per un rilancio "definitivo" della cooperazione prevede uno stanziamento di 750 milioni di euro entro fine anno -come e' caduto con l'extragettito nel 2007- "per arrivare allo 0,33 per cento Aps/Pil che l'Italia avrebbe dovuto raggiungere gia' nel 2006 e che le permetterebbe di allinearsi allo standard Ue".
Inoltre, si dovrebbero realizzare tutte le cancellazioni del debito programmate a gennaio. Le misure sono contenute nel Rapporto 2008 'L'Italia e la lotta alla poverta' nel mondo', stilato da ActionAid per il terzo anno consecutivo. Le altre quattordici "azioni prioritarie" suggerite dall'organizzazione al governo per "avere le carte in regola in vista del G8 alla Maddalena", ha spiegato Marco De Ponte, segretario generale ActionAid, "sono a costo zero per il bilancio dello Stato". Tra i presenti anche Giampiero Massolo, segretario generale della Farnesina oltre che sherpa del governo italiano per il G8.
"Raccolgo lo stimolo di ActionAid e della societa' civile", ha spiegato Massolo, "ad assicurare una maggiore coerenza delle politiche in vista del vertice ospitato dall'Italia, continuando con impegno il lavoro che stiamo svolgendo insieme a ong e associazioni".
Il Rapporto, che valuta ogni anno lo stato e le tendenze della cooperazione italiana rispetto alle strategie della Ue, fotografa una situazione di luci e ombre dove, pero', sono queste ultime a prevalere. In particolare, l'Italia ha un voto insufficiente nei capitoli che riguardano quantita' delle risorse destinate all'Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps), coerenza ed efficacia delle politiche di cooperazione, intervento nelle emergenze, impegno bilaterale per il finanziamento dei servizi di base essenziali. La domanda che ricorre piu' spesso nel documento di 60 pagine e': "Perche' cosi' poco aiuto da parte dell'Italia?".
Le risposte sono molteplici, e l'impegno e' stato quello di cercare di "proporre soluzioni per uscire da una fase di crisi" che, ha sottolineato Luca De Fraia, di ActionAid, "puo' essere superata solo se riprendera' l'iter legislativo della riforma di legge, bloccato in Commissione Esteri al Senato nella precedente legislatura". Nel dibattito sulla riforma sono intervenuti anche i rappresentanti delle istituzioni e i politici presenti, dal sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica, a Massimo D'Alema, ex ministro degli Esteri, e Patrizia Sentinelli, ex viceministra . Tutti d'accordo nel sottolineare che il percorso parlamentare deve essere ripreso "al piu' presto" perche' la riforma "e' essenziale per dare maggiore efficiacia agli interventi italiani". Ma i nodi che hanno portato alla mancata elaborazione di un progetto di legge condiviso sono rimasti. Quello piu' difficile da sciogliere riguarda l'istituzione di un'agenzia per la programmazione che, ha sottolineato Sentinelli, "non ha superato lo scoglio dei rapporti di potere e competenze all'interno del ministero degli Esteri".

Fonte: Agi

28 maggio 2008

Per leggere il rapporto completo: http://www.actionaidinternational.it

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