Antonio combatte per la vita


Avvenire


In coma il giornalista italiano ferito al mercatino in una pausa di lavoro. È stato colpito in testa da un proiettile. Non è operabile Trentino, 29 anni, ha da sempre la radio e l’Europa nel cuore.


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Antonio Megalizzi è noto per il suo impegno al Parlamento Europeo. Con lui c’erano due colleghe che si sono rifugiate in un locale. Un giovane conquistato dall’ideale europeista Antonio Megalizzi, 29 anni, nato a Trento ma di origini calabresi, ferito molto gravemente nell’attentato del 11 dicembre al mercatino natalizio di Strasburgo. Si trovava lì per una visita, durante una pausa del suo lavoro di giornalista al Parlamento europeo: è responsabile e leader del network europeo di radio universitarie “Europhonica”, un progetto in cui aveva riversato la sua passione giornalistica e i suoi studi internazionali.

Ricoverato in rianimazione, le sue condizioni ieri apparivano molto gravi a causa del colpo di proiettile che lo ha raggiunto al capo. «Ci trovavamo in strada, ma non ricordo altro, sono sotto choch», le battute concitate della trentina Caterina Moser che si trovava con lui martedì sera insieme ad un’altra collega veneta Clara Stevanato: le due giovani si sono rifugiate in un locale pubblico, mentre Antonio è rimasto a terra.

Nel comprensibile riserbo dei sanitari e della famiglia, è questa la ricostruzione di Danilo Moresco, presidente dei ristoratori del Trentino, che è padre di Luana, fidanzata di Antonio Megalizzi, e ieri pomeriggio è partito per Strasburgo: «Antonio è in coma e non si può operare per la posizione gravissima del proiettile che è arrivato alla colonna alla base del cranio, vicino alla spina dorsale», ha dichiarato durante il viaggio. All’ospedale erano arrivati già i genitori, la sorella e la fidanzata di Megalizzi, accompagnate dalla vicinanza della comunità trentina.

Con la mamma, catechista, si è messo subito in contatto il parroco di Cristo Re don Mauro Leonardelli che – d’intesa con l’arcivescovo Lauro Tisi «profondamente colpito per l’accaduto» – ha promosso già nel pomeriggio di ieri un partecipato momento di preghiera davanti all’immagine della vergine di Guadalupe, di cui ricorreva la memoria liturgica: «Ci siamo dati appuntamenti anche nei prossimi giorni alle 17 a pregare per Antonio», ha aggiunto il sacerdote.

Una catena di solidarietà che attraversa le istituzioni locali, ma soprattutto il mondo universitario e giovanile, dove Antonio è noto soprattutto per il suo trascinante entusiasmo per i valori europei. Dopo la laurea triennale in comunicazione, frequenta con profitto il secondo anno del corso di laurea in studi internazionali, incardinato fra l’altro nella stessa facoltà di Sociologia dove aveva studiato Valeria Solesin, una delle vittime dell’attentato a Parigi al Bataclan. Microfoni spenti ieri a Radio Ottanta, emittente locale di Rovereto, dove Megalizzi tiene una rubrica quotidiana con Andrea De Jorio e Sebastian Rodrigo: «Lo abbiamo sentito pochi minuti prima dell’attentato, era felice dell’esperienza che stava facendo a Strasburgo».

L’obiettivo editoriale della rete di radio universitarie ‘Europhonica’ è quello di documentare le assemblee plenarie del Parlamento realizzando anche reportage diffusi via web in modo da illustrare ai giovani i passi avanti delle istituzioni europee. Oltre al rettore dell’Università di Trento, Paolo Collini, a manifestare sentimenti di vicinanza alla famiglia di Antonio è il professor Andrea Fracasso, direttore della Scuola di Studi internazionali: «Antonio Megalizzi – ha dichiarato – è un europeista convinto e un giovane tenace, una persona motivata e curiosa, un appassionato di Unione Europea e di europeismo». Anche il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, ha firmato subito una nota interpretando lo sgomento della città: «Siamo addolorati e in apprensione per il ferimento del nostro concittadino Antonio Megalizzi. Tutta la città in questo momento fa il tifo per lui». «Sto seguendo con apprensione l’evolversi dei fatti a Strasburgo », le prime dichiarazioni, a nome della giunta provinciale, del governatore Maurizio Fugatti.

Avvenire

Diego Andreatta

13 dicembre 2018

 

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