Afghanistan, Mattarella: “In Ue sconcertanti no all’accoglienza dei profughi”


La Stampa


Il Presidente della Repubblica ha aperto a Ventotene i lavori del 40° seminario di Federalisti Europei, nell’ottantesimo anniversario del Manifesto


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«In questi giorni una cosa appare sconcertante e si registra nelle dichiarazioni di politici un po’ qua e là in Europa. Esprimono grande solidarietà agli afghani che perdono libertà e diritti, ma “che restino li”, non vengano qui perché non li accoglieremmo. Questo non è all’altezza dei valori della Ue». Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aprendo i lavori del 40° seminario di Federalisti Europei, nell’ottantesimo anniversario del Manifesto di Ventotene. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella è arrivato in mattinata nell’isola dove è nata 80 anni fa l’idea di un’Europa unita e ha deposto una corona sulla tomba di Altiero Spinelli, restando assorto per pochi minuti nel piccolo cimitero.

Nel pomeriggio, dopo l’introduzione di Giorgio Anselmi, Presidente dell’Istituto di Studi Federalisti Altiero Spinelli, ha risposto alle domande di alcuni studenti durante il 40 seminario per la formazione federalista europea, spaziando dalla questione del clima («Il rapporto dell’Onu è allarmante e gli obiettivi non vanno disattesi. Qualche passo è stato compiuto ma bisogna fare di più, perché si è perso molto tempo. Quello che abbiamo di fronte è poter sopravvivere o non sopravvivere affatto. E non c’è scelta»), alla necessià di un’unione bancaria e finanziaria.

«Sono sorpreso dalla posizione di alcuni esponenti politici nell’Unione europea – ha aggiunto sul caso profughi – che sono rigorosi nel chiedere il rispetto dei diritti umani di paesi distanti ma distratti rispetto alle condizioni dei migranti. E non di qualunque tipo di migranti ma di quelli che fuggono da persecuzione o fame». Quanto accaduto in Afghanistan, ha detto «ha messo in evidenza la scarsa capacità di incidenza dell’Unione europea, totalmente assente negli eventi. E’ indispensabile assicurare subito gli strumenti di politica estera e di difesa comune. La Nato è importante ma oggi è richiesto che l’Unione europea abbia una maggiore capacità di presenza nella politica estera e nella difesa. Questa prospettiva è importante anche per gli Stati Uniti».

«La politica migratoria non è mai diventata materia comunitaria, come il Covid che ha fatto collaborare e non competere. Non si è agito così in Europa per le migrazioni. Questa carenza, questa omissione e lacuna non è all’altezza del ruolo della Comunità europea, so bene che su questo piano molti paese sono frenati da preoccupazioni elettorali contingenti, ma così si finisce per affidare la gestione delle migrazioni agli scafisti e ai trafficanti degli esseri umani». Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo al 40° seminario per la formazione federalista europea in occasione dell’80° anniversario del Manifesto di Ventotene.

La Stampa
29 agosto 2021

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