Afghanistan: la legge ammette lo stupro


Agi


Il parlamento afghano vara una legge che ammette lo stupro per le mogli. Secondo Frattini va bloccata. Lella Golfo, deputata del PdL: "Questa legge lede gravemente i più elementari diritti delle donne, autorizzando la violenza sulle stesse, purché nell’ambito del matrimonio".


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Afghanistan: la legge ammette lo stupro

“Rimango sgomenta di fronte a tanta barbarie”. Lella Golfo, deputata del PdL, commenta con sdegno la notizia che il Parlamento afghano ha approvato una legge che autorizza lo stupro da parte del marito. “Nel novembre 2003 mi sono recata personalmente in Afghanistan per consegnare un contributo raccolto tra le associate della fondazione Bellisario, per la costruzione di un rifugio per le donne vittime di violenza. Di concerto con l’allora ministra per le pari opportunita’, Habiba Sarabi, l’abbiamo chiamato “Un tetto per le donne”. Ho ancora davanti agli occhi l’immagine di tanta sofferenza e della voglia di riscatto delle donne afghane. Il nostro impegno per questo paese e’ proseguito con l’organizzazione, tra il 2003 e il 2004, di un corso di formazione per 90 donne afghane presso la sede torinese dell’ILO, agenzia delle Nazioni Unite. La legge approvata dal parlamento afghano tradisce quell’impegno e lede gravemente i piu’ elementari diritti delle donne, autorizzando la violenza sulle stesse, purche’ nell’ambito del matrimonio. Faccio appello al nostro ministro degli Esteri affinche’ intraprenda ogni azione diplomatica, di concerto con la comunita’ internazionale, per evitare che una legge diventi veicolo di delitti aberranti. La rinascita dell’Afghanistan e’ un obiettivo irrinunciabile per la civilta’ universale del diritto. Essa passa soprattutto attraverso l’emancipazione delle donne. Non illudiamoci che in quelle terre si possa vincere la battaglia della democrazia senza prima assicurare alle donne pari dignita’ rispetto agli uomini. Questa legge riporta l’Afghanistan all’era dei Talebani. Non deve assolutamente diventare esecutiva”.

Fonte: Agi

31 marzo 2009

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