Il virus della disuguaglianza


Avvenire


Mentre un’élite di miliardari ha continuato ad accumulare ricchezza nel corso della più grave crisi dai tempi della Grande Depressione, miliardi di persone sono state spinte sull’orlo della povertà.


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Dopo un anno segnato dall’effetto Covid il mondo si scopre più diseguale.

Le categorie più penalizzate dall’impatto della pandemia, infatti, sono quelle che già erano in difficoltà prima dell’emergenza sanitaria.

Mentre chi stava economicamente bene, oggi sta meglio.

A scattare la fotografica di un gap crescente tra ricchi e poveri del pianeta è il nuovo report diffuso dall’Oxfam in occasione dell’apertura del World Economic Forum di Davos.

L’indagine si intitola “virus della disuguaglianza” e mostra con numeri e statistiche come la pandemia abbia acuito le disuguaglianze economiche e sociali, razziali e di genere preesistenti.

“Grazie a un sistema economico iniquo un’élite di miliardari ha continuato a accumulare ricchezza nel corso della più grave crisi dai tempi della Grande Depressione – si legge -, mentre miliardi di persone sono state spinte sull’orlo della povertà”.

Il trend è confermato da alcuni dati. Nel mondo i 10 uomini più ricchi hanno visto la loro ricchezza aumentare di 540 miliardi di dollari dall’inizio della pandemia: si tratta di una somma che sarebbe più che sufficiente a pagare il vaccino per tutti gli abitanti del pianeta e ad assicurare che nessuno cada in povertà a causa del virus.

Basti pensare che tra marzo e dicembre 2020, mentre la pandemia innescava la più grave crisi occupazionale degli ultimi 90 anni, lasciando centinaia di milioni di persone disoccupate o sottooccupate, il valore netto del patrimonio di Jeff Bezos è aumentato di 78,2 miliardi di dollari.
Ma quello di Mister Amazon non è un caso isolato. “Le 1.000 persone più ricche del mondo hanno recuperato in appena nove mesi tutte le perdite che avevano accumulato per l’emergenza Covid-19, mentre i più poveri per riprendersi dalle catastrofiche conseguenze economiche della pandemia potrebbero impiegare più di 10 anni”, si legge nel rapporto Oxfam.

Con la ripresa dei mercati azionari le fortune dei miliardari hanno raggiunto i massimi storici: a dicembre la loro ricchezza totale aveva raggiunto gli 11.950 miliardi di dollari, l’equivalente delle risorse stanziate da tutti i Paesi del G20 per rispondere agli effetti della pandemia.

A essere “uguale” è la crescita delle disuguaglianze a livello globale. Tanto che, per la prima volta in un secolo, si potrebbe registrare un aumento della disuguaglianza economica in quasi tutti i paesi contemporaneamente. Un sondaggio globale svolto da Oxfam tra 295 economisti in 79 paesi – tra cui Jeffrey Sachs, Jayati Ghosh e Gabriel Zucman – rafforza tali previsioni, con l’87% degli intervistati che si aspetta “un aumento” o “un significativo aumento” della disuguaglianza di reddito nel proprio paese, a causa della pandemia.

In assenza di un’azione adeguata e coerente da parte dei Governi, la Banca Mondiale prevede inoltre che entro il 2030 oltre mezzo miliardo di persone vivranno in povertà, con un reddito inferiore a 5,50 dollari al giorno.

Le previsioni, insomma, non sono incoraggianti. “Potremmo assistere ad un aumento esponenziale delle disuguaglianze, come mai prima d’ora. – sostiene Gabriela Bucher, direttrice di Oxfam InternationalUna distanza tanto profonda tra ricchi e poveri da rivelarsi più letale del virus stesso”.

 

Luca Mazza
Avvenire
25 gennaio 2021

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