Un futuro senza atomiche: superate le 50.000 firme!


La redazione


Giovedì 27 marzo alla Camera dei Deputati saranno consegnate le firme per "Un futuro senza atomiche". Sono già stati controllati moduli contenenti oltre 54.000 firme!


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Un futuro senza atomiche: superate le 50.000 firme!

La campagna "Un futuro senza atomiche" prosegue:

Giovedì 27 marzo saranno depositati gli scatoloni all'Ufficio atti legislativi della Camera alle ore 14. Si tratta della formalità richiesta per legge: i funzionari conteranno gli scatoloni e redigeranno un verbale, alla presenza di uno o più dei Promotori.

Alle ore 15 una delegazione (numero limitato) verrà ricevuta dal Presidente della Camera. Saranno invitati anche i giornalisti. Sarà un breve incontro, che dovrà terminare intorno alle 15.30.

I promotori della Campagna comunicano:

Negli ultimi giorni abbiamo controllato, guardato, rigirato per le mani …moduli su moduli, tanto da voler rielaborare la campagna in "Un futuro senza moduli!". Che bel lavoro avete fatto tutti quanti!

Sono già stati controllati moduli contenenti oltre 54.000 firme!
Di queste, quasi 4.000 sono su moduli, secondo noi, a rischio invalidazione (per errori vari). Per il resto, alcune firme individuali potrebbero essere dichiarate non valide, ma senza invalidare il modulo intero.
Stiamo però attendendo moduli per circa 3.500 altre firme sono stati rimandati ai comitati locali per rimediare velocemente a piccole inesattezze. Ritorneranno a Padova in tempo per essere incluse nei pacchi. Inoltre, un comitato locale è arrivato martedì scorso con altre 2.000 firme …e poi, come sempre, ci sono pacchetti vari, già spediti, ma non ancora arrivati. Arriveranno, siamo fiduciose.

I promotori della Campagna "Un futuro senza atomiche ci tengono dire:

"Grazie a tutte e tutti. E' stata un'esperienza non facile, un percorso un po' in salita. Ma abbiamo costruito una serie di relazioni belle, che hanno visto la nascita di nuove alleanze ed amicizie in tante parti d'Italia" e continuano: "Il lavoro non finisce qui. La cultura del disarmo e della pace in Italia ha ancora tanta strada da fare".

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