Tre miliardi di euro in meno per il sociale nel prossimo triennio


Redattore Sociale


Confronto tra il triennio passato (2008/10) e quello alle porte (2011/2013): dove c’erano 3 miliardi e 143 milioni di euro, ora si prevedono solo 332 milioni. In 6 anni Fondo Politiche sociali ridotto di 15 volte. Azzerato il Fondo non autosufficienza.


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Tre miliardi di euro in meno per il sociale nel prossimo triennio

ROMA – Più di tre miliardi di euro nel triennio 2008/2010, poco più di trecento milioni nel 2011/2013. E, dunque, oltre due miliardi e 800 milioni che mancano all’appello. E’ questo il confronto fra le risorse complessivamente stanziate negli ultimi tre anni nei Fondi dedicati a Politiche sociali, famiglia, pari opportunità e non autosufficienza, e quelle che nella nuova legge di stabilità si prevede di stanziare, alle stesse voci, per i prossimi tre anni. Naturalmente, i numeri relativi al triennio 2011/2013 potrebbero essere cambiati in sede di discussione della legge di stabilità, ma al momento le cifre inserite nei documenti all’esame del Parlamento sono queste e raccontano la realtà di una riduzione complessiva di risorse pari a quasi tre miliardi di euro (2 miliardi e 811 milioni) in tre anni. Laddove prima c’erano 3 miliardi e 143 milioni di euro, si prevede di mettere ora solo 332 milioni. Il che vuol dire che se prima si metteva cento, adesso si pensa di mettere poco più di dieci.
 
Il dato si rivela interessante anche alla luce delle polemiche incrociate che hanno interessato la Conferenza sulla famiglia di Milano, con l’allarme lanciato dagli enti locali (anzitutto da sindaci e regioni) sui tagli alle risorse e il ministro del Welfare Sacconi a ribattere, in modo sprezzante, come non risulti affatto vero che il governo non stanzi risorse per le famiglie. Ma se il ministro si è concentrato soprattutto sui benefici di carattere fiscale e di carattere previdenziale destinati al sostegno dei nuclei familiari, la preoccupazione di enti locali e associazioni familiari si è invece indirizzata prioritariamente sul versante sociale, quello colpito – appunto – dalle riduzioni previste nella legge di stabilità. I numeri sono stati certamente oggetto di riunioni tecniche da parte della Conferenza delle regioni e la tabella che qui presentiamo – risultato di un’ulteriore elaborazione – è stata presentata in un recente incontro organizzato da Redattore Sociale dal dirigente per l'integrazione socio-sanitaria della Regione Marche, Giovanni Santarelli, che l'ha accompagnata con un commento lapidario: "Qui non si tratta di un taglio: è un cambiamento di paradigma. C'è da rimettere in discussione tutto il sistema di finanziamento dei servizi sociali".
 
Il calo più evidente degli stanziamenti è concentrato nel 2011: gli importi infatti sono ridotti ad un settimo rispetto a quelli dell’anno in corso, livelli che vengono poi sostanzialmente mantenuti stabili nella previsione per il 2012 e che subiscono un’ulteriore decremento, pari ad un terzo, per il 2013. Il risultato finale è che se nel 2010 il totale degli stanziamenti per i Fondi destinati alle Politiche sociali, alla famiglia, alle pari opportunità e alla non autosufficienza era pari a 880 milioni di euro, per il 2013 non si arriva neppure ad un decimo di quella cifra e ci si ferma a quota 78 milioni. Una differenza abissale, che diventa ancora più marcata se come punto di riferimento non si prende il 2010, ma il 2008, quando la quota stanziata superava abbondamentemente il miliardo di euro, avvicinandosi al miliardo e 250 milioni. In sei anni il Fondo Politiche sociali viene cioè ridotto di quindici volte. Altrimenti detto: dove prima c’erano 100 euro, ne restano poco più di sei.
 
Valutando nel dettaglio le singole voci, emerge evidente l’erosione di risorse destinate al più importante delle voci considerate, quello relativo al Fondo nazionale per le Politiche sociali. In costante discesa negli ultimi anni (passando dai circa 650 milioni del 2008 ai 380 del 2010), viene ora in un sol colpo ridotto ad un quinto, con i 75 milioni previsti per il 2011. Cifra che cala ancora per il 2012 (70 milioni) e per il 2013 (circa 45 milioni). In sei anni, lo stanziamento potrebbe passare dunque dagli oltre 650 milioni del 2008 ai quasi 45 del 2013: si tratta di un quattordicesimo dell’importo iniziale. Subisce una riduzione consistente anche il Fondo famiglia, che viene sostanzialmente dimezzato nel 2011 rispetto al 2010, e ridotto ad un terzo nel 2013: dai 100 milioni del 2010 si scende ai 52 nel 2011 e 2012 e ai 31 milioni del 2013. Nella tabella, il Fondo famiglia è accorpato al Fondo diritti e pari opportunità, meno rilevante dal punto di vista economico, per il quale viene stanziato, per ognuno dei tre anni dal 2011 al 2013, la stessa cifra di 2 milioni 198 mila euro. Ancora più evidente e netta è la riduzione del Fondo dedicato per la non autosufficienza, che assume semplicemente i connotati di una semplice cancellazione: erano stati stanziati 300 milioni nel 2008 e 400 milioni all’anno nel 2009 e nel 2010: al momento, la quota prevista per il 2011 è pari allo zero, e così anche per i due anni seguenti. Confronto complessivo: nel 2008/10 un miliardo e 100 milioni dedicati alla non autosufficienza, nel 2011/13 non un solo euro.

Fonte: Redattore Sociale

10 novembre 2010

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