Strage Aleppo: scambio accuse governo e ribelli


NEAR EAST NEWS AGENCY


Decine di cadaveri sono stati scoperti lungo le rive del fiume Quweiq. Una esecuzione sommaria di massa che si aggiunge agli orrori della guerra civile siriana.


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iljournal

Governo e ribelli si stanno scambiando dure accuse dopo che decine, forse un centinaio, di giovani uomini vittime di esecuzioni sommarie trovati ad Aleppo lungo il fiume Quweiq. Non pochi dei cadaveri hanno le mani legate dietro la schiena e un colpo d’arma da fuoco alla testa.

Secondo l’opposizione siriana sarebbero stati uccisi sommariamente dalle forze fedeli al regime del presidente Bashar Assad in segno di vendetta per l’adesione alla rivolta di una parte della popolazione di Aleppo. Il governo smentisce e punta l’indice contro i jihadisti del Fronte al Nusra (vicino ad al Qaeda). Invece per i media statali, il Fronte al Nusra avrebbe ucciso i giovani in rappresaglia per l’insistenza con cui gli abitanti di Aleppo chiedono ai jihadisti di lasciare la città.

Nelle immagini diffuse ieri dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, un’associazione vicina all’opposizione siriana con sede a Londra, si vedono i corpi senza vita sparsi per centinaia di metri sull’argine del fiume. Il massacro è avvenuto nel sobborgo di Bustan al Qasr. Le vittime sono tutti uomini di età apparente fra i 20 e i 30 anni.

Ieri parlando ai 15 membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, Lakhdar Brahimi, inviato speciale delle Nazioni Unite e della Lega araba, aveva avvertito che la Siria “Sta andando a pezzi sotto gli occhi del mondo” e che “Il Consiglio di Sicurezza non puo’ continuare a restare in disaccordo”. Brahimi ha anche sottolineato l’aggravarsi dell’emergenza umanitaria che vede ormai 700 mila profughi siriani sparsi nei paesi confinanti.

Fonte: Nena News
30 gennaio 2012

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