Sinai, liberi in 40 ma c’è incertezza sulla loro sorte


Redattore Sociale


Dei profughi eritrei liberati dai trafficanti di uomini del Sinai, dietro il pagamento di un riscatto, solo di 16 si ha conferma che siano arrivati salvi in Israele. Don Zerai: “Non sappiamo dove siano gli altri”.


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Sinai, liberi in 40 ma c'è incertezza sulla loro sorte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono 40 i profughi eritrei liberati dai trafficanti di uomini del Sinai dopo aver pagato un riscatto di 8mila dollari, ma solo per 16 di loro è arrivata la conferma che sono arrivati sani e salvi in Israele. Alcuni hanno chiamato direttamente don Mosè Zerai, sacerdote eritreo il 23 novembre scorso ha denunciato il sequestro di un gruppo di eritrei provenienti dalla Libia e diretto in Israele, altri sono stati rintracciati nei centri di detenzione in Israele dagli operatori della ong Physicians for human rights. "Al momento non sappiamo dove sono finiti gli altri, non abbiamo notizie sulla loro sorte. Così come non ho avuto notizie dai 15 liberati a fine anno -commenta il sacerdote-. Non sappiamo se sono in salvo o se sono stati fermati dalla polizia egiziana e poi consegnati alle ambasciate dei loro Paesi".
Così come non si hanno notizie delle cento persone che sono state separate dal resto del gruppo all'inizio di dicembre: "Anche in questo caso non abbiamo informazioni: possono essere stati venduti a un altro gruppo di trafficanti o trasferiti in un altro carcere sotterraneo -aggiunge don Mosè Zerai-. Anche questo fatto ci preoccupa e ci angoscia".

Resta alta la preoccupazione per le venti persone che non hanno i mezzi per pagare la somma richiesta dai sequestratori. "Purtroppo nessuno è intervenuto per salvare queste persone -commenta amaramente don Mosè Zerai- né l'Egitto, né Israele, né l'Europa. Questa drammatica vicenda si sta consumando nel più totale disinteresse".

Dal deserto del Sinai arriva, intanto, la notizia di un intervento da parte della polizia egiziana contro i trafficanti di uomini. Domenica scorsa gli agenti della polizia di frontiera della Repubblica araba d'Egitto hanno attaccato alcuni trafficanti intenti a condurre un gruppo di migranti africani verso il confine con Israele; nello scontro a fuoco è morto un poliziotto. La notizia è stata diffusa dal gruppo EveryOne. "Non sappiamo ancora se i migranti appartengano al gruppo detenuto da oltre un mese a Rafah -spiega Roberto Malini, co-presidente del gruppo-. L'intervento della polizia egiziana contro i trafficanti è un fatto nuovo e positivo: forse sono arrivate nuove direttive in questo senso".

Fonte: Redattore Sociale

4 gennaio 2011

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