Sbarchi, allarme del Viminale


Vladimiro Polchi


Nei dati elaborati dai tecnici del ministero dell’Interno nuovo record di arrivi. I migranti arrivati nel nostro paese dall’inizio dell’anno sono oltre seimila.


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Sbarchi, allarme del Viminale

ROMA – Di record in record. Quanti sono i migranti sbarcati quest'anno in Italia? Oltre seimila, finora: il doppio dello stesso periodo dell'anno precedente. I tecnici del Viminale non nascondono l'allarme. Basta pensare che il 2008 con i suoi 36.952 sbarcati aveva già segnato un record preoccupante (nel 2007 gli arrivi si erano invece fermati a quota 20.455). Quello in corso si preannuncia, insomma, come l'anno horribilis per le rotte via mare.

I dati aggiornati al 22 aprile parlano chiaro: raddoppiano gli arrivi sulle coste e raddoppia il numero dei minori non accompagnati. I "viaggi della speranza" non rallentano più neppure d'inverno, quando le condizioni atmosferiche rendono ancora più pericolose le traversate. Si sbarca soprattutto a Lampedusa, poche centinaia gli arrivi sulla "nuova" rotta: quella per la Sardegna. I centri per gli immigrati sono pieni. Attualmente tra centri governativi e provvisori sono 8mila i migranti trattenuti.

Il prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del ministero dell'Interno, ha ricordato oggi che il 26 aprile prossimo oltre 1000 irregolari usciranno dai Centri: "Non immagino un evento millenium bug ma certo è una brutta storia. Certamente sarà consegnato loro un ordine di allontanamento, certamente non lo rispetteranno e dunque questo ricadrà sul lavoro delle forze dell'ordine che dovranno identificarli. Certo non sono tutti delinquenti – aggiunge Morcone – ma l'immigrazione clandestina è un fenomeno importante che dobbiamo trovare il modo di gestire. Ricordando sempre che per lo status di rifugiato il nostro è un sistema fra i più garantisti d'Europa. Su circa 31mila domande ricevute lo scorso anno, circa la metà sono state accettate: si tratta di cifre vicine solo a quelle dell'Olanda, non certo a quelle della Germania o della Francia".

Fonte: Repubblca.it

34 aprile 2009

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