Ritorna la fame in Sahel. Continuerà l’indifferenza


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A pochi giorni dal G8 in Canada, dove si annuncia la solita litania di belle promesse per i Paesi più poveri, la realtà racconta che in Sahel è di nuovo emergenza fame. L’appello di Caritas Internationalis: almeno dieci milioni di persone colpite dalla crisi alimentare nella regione.


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Ritorna la fame in Sahel. Continuerà l'indifferenza

A pochi giorni dal G8 in Canada – dove si annuncia la solita litania di belle promesse per i Paesi più poveri – la realtà racconta che in Sahel è di nuovo emergenza fame. Caritas Internationalis ha lanciato ieri un appello in cui si spiega che la situazione attuale è persino peggiore di quella del 2005, che aveva avuto conseguenze gravissime. Sono almeno dieci milioni le persone che in questa regione africana si trovano ad affrontare una grave carenza di cibo. Il Paese più colpito è il Niger, dove a rischio fame sono ben 8 milioni di persone, la metà dell'intera popolazione. Ma anche aree del Ciad, del Mali e del Bourkina Faso sono in una situazione difficile.

Dietro a questa situazione c'è la solita combinazione di fattori: un periodo di pioggie sotto la media, raccolti insufficienti, prezzi che salgono e povertà cronica. Il Niger oggi sperimenta una carenza di 50 milioni di dollari di aiuti, che di fatto lascia il Paese con la metà delle risorse necessarie per dare da mangiare agli affamati. «La situazione è peggiore rispetto a quella del 2005 – denuncia Raymond Yoro, segretario generale di Caritas Niger -. La lezione di allora è che ogni ritardo negli aiuti si traduce in un costo in termini di vite umane. Eppure, nonostante l'allarme sia stato lanciato già nel dicembre 2009, i Paesi donatori stanno rispondendo in maniera troppo lenta. Non è ancora troppo tardi per evitare una tragedia, ma occorre muoversi».

Fonte: www.missioneonline.org
17 Giugno 2010

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