Rio+20: società civile respinge documento finale


Misna


Un documento ridotto a 49 pagine, privo di qualsiasi impegno vincolante: è quello che ci si attende in conclusione della Conferenza dell’Onu sullo sviluppo sostenibile (Rio+20) che si chiude oggi a Rio de Janeiro.


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Rio+20: società civile respinge documento finale

A denunciarlo sono le organizzazioni della società civile impegnate nel negoziato, che si rifiutano di firmarlo tra le polemiche, le marce di protesta del Vertice dei Popoli e il massiccio dispiegamento delle forze di sicurezza brasiliane.

“Il futuro che vogliamo (titolo del documento ufficiale, ndr) è lontano dal testo che ne porta il nome” scrivono, tra gli altri, l’ex ministro dell’Ambiente brasiliano Marina Silva, Kumi Naidoo, Ashok Khosla, Ignacy Sachs, Severn Suzuki, Thomas Lovejoy e Vandana Shiva, in una lettera divulgata al Riocentro, il centro convegni che ospita i lavori. Tra i punti principali emersi finora, i 193 paesi che sottoscrivono la dichiarazione riconoscono che sradicare la povertà è la principale sfida globale, ma l’espressione “estrema povertà” è stata ritirata; rinviano al 2014 la creazione di un fondo per la promozione dello sviluppo sostenibile e non si impegnano, di fatto, a garantire il trasferimento delle tecnologie dal Nord del mondo ai paesi in via di sviluppo; promettono più risorse per il Programma dell’Onu per l’ambiente, ma non la sua trasformazione in agenzia, come era stato proposto; suggeriscono una legislazione per la tutela degli oceani, ma pospongono l’avvio delle relative trattative; accettano di stabilire Obiettivi per lo sviluppo sostenibile che saranno in ogni caso definiti entro il 2014 per la loro implementazione a partire dal 2015.

“Questa è la Rio+20 che non vogliamo…Il futuro che vogliamo ha impegni ed azioni, non solo promesse. Ha l’urgenza necessaria per invertire la crisi sociale, ambientale ed economica, non per prolungarla…è in sintonia con la società civile e le sue aspirazioni e non solo con la comoda posizione dei governi. Niente di tutto ciò si trova nel 283 paragrafi del documento…fragili e generiche agende per futuri negoziati non garantiscono alcun risultato”.

Secondo i firmatari della nota, “Rio+20 entrerà nella storia come la conferenza dell’Onu che ha offerto alla società globale un risultato caratterizzato da gravi omissioni. Mette in pericolo la preservazione e la capacità di recupero sociale e ambientale del pianeta, così come qualsiasi garanzia sui diritti umani acquisiti per la generazione presente e quelle future. Noi non avalliamo né appoggiamo questo documento”.

Nel frattempo, la posizione del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, lo stesso che aveva espresso due giorni fa la sua delusione per i contenuti del documento, sembra radicalmente mutata. “E’ un grande successo per la comunità internazionale. E’ un documento eccellente – ha detto – che può portare tutti a una sostenibilità possibile. Ci possono essere visioni differenti ma le Nazioni Unite sono molto grate per la leadership della presidente Dilma Rousseff e della sua squadra che ha portato questi negoziati al successo”.

Fonte: www.misna.org
25 Giugno 2012

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