Pubblicato l'appello della Marcia: “Serve un nuovo coraggio civico e politico"


Floriana Lenti


Oggi sul Corriere dell'Umbria il testo integrale del documento che invita alla Perugia-Assisi del 7 ottobre: “Il mondo ha bisogno urgente di una politica nuova e di una nuova cultura politica nonviolenta fondata sui diritti umani”.


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Pubblicato l'appello della Marcia: “Serve un nuovo coraggio civico e politico"

Sul Corriere dell'Umbria è stato pubblicato oggi il testo integrale dell’appello che invita alla Marcia per la pace Perugia-Assisi che si svolgerà domenica 7 ottobre: un'edizione della Marcia che rivolgerà l’attenzione a “Tutti i diritti umani per tutti”. I partecipanti saranno a Perugia per raggiungere obiettivi concreti a partire dalla costruzione di “una politica nuova e di una nuova cultura politica nonviolenta fondata sui diritti umani”.
Anche quest'anno l'invito della Tavola della pace è di "essere in tanti per poter riflettere sulle proprie responsabilità e camminare insieme sulla strada che rigenera fiducia, speranza e volontà di cambiamento".
La Marcia si svolgerà alla vigilia del sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: “I diritti umani non sono soltanto valori altissimi, essi sono il nome giuridico dei bisogni vitali delle persone e si propongono come obiettivi concreti della politica da perseguire a tutti i livelli, da quello locale a quello nazionale, europeo e internazionale, dalle nostre città fino all’Onu" – è scritto nell’appello della Marcia. "I diritti umani – continua il documento della Tavola della pace – costituiscono il nucleo centrale della legalità in un mondo alla ricerca affannosa di governabilità umanamente ed ecologicamente sostenibile. Essi sono la bussola legale, politica, morale per fronteggiare la grande crisi planetaria che sta colpendo centinaia di milioni di persone e minaccia la sopravvivenza dell’intera umanità”. Per leggere tutto il contenuto scarica i file allegati.
L’appello chiede di “Agire insieme” per la pace e i diritti umani, per farlo l’appuntamento è il 7 ottobre.

Pubblichiamo di seguito Appello della Tavola della pace.

***

 

"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti."
Eppure, ancora oggi, alla vigilia del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, centinaia di milioni di persone sono costrette a sopravvivere e spesso a morire senza conoscere il sapore della pace, della libertà, della giustizia e della democrazia. E’ intollerabile!

Domenica 7 ottobre 2007
Marcia Perugia-Assisi
per la pace e la giustizia promuoviamo insieme
“tutti i diritti umani
per tutti”

APPELLO

“La riduzione del fatto “guerra” va accompagnata con la capacità di costruire la pace, di dare un sale ad essa, di riferirla ad un nuovo uomo, e nuova società, e nuova realtà”.
Aldo Capitini

Il mondo ha bisogno urgente di una politica nuova e di una nuova cultura politica nonviolenta fondata sui diritti umani. Appelli, allarmi, rapporti e proposte continuano ad essere deliberatamente ignorati da coloro che hanno il dovere e la possibilità d’intervenire. Più passa il tempo più i problemi si aggravano e le soluzioni che ieri sembravano a portata di mano oggi diventano più difficili. Sempre più spesso la politica interviene quando l’emergenza è esplosa, rivelando così la sua crescente incapacità di prevenire e risolvere i problemi. Il risultato è che il mondo diventa sempre più fragile, violento, ingiusto e insicuro. Crescono le sofferenze delle persone, le disuguaglianze, le ingiustizie, lo sfruttamento, l’esclusione, l’illegalità, le violazioni dei diritti umani, l’intolleranza, il razzismo, l’impoverimento, la disoccupazione, la precarietà e la violazione dei fondamentali diritti del lavoro, la devastazione ambientale e la distruzione delle risorse naturali, la mercificazione dei beni comuni universali, il ricorso alla violenza, alla guerra e alla giustizia “fai-da-te”, i traffici di ogni tipo di arma. Per questo si diffondono tra le persone, anche nel nostro paese, preoccupazione e insicurezza, risentimenti, nazionalismi e conflitti e, allo stesso tempo, si aggrava l’indifferenza e l’egoismo.

Eppure la storia non è fatale. Per quanto la situazione dell’umanità sia grave e complicata, c’è sempre la possibilità di trovare un’alternativa. Guardiamo ai segni dei tempi, ci accorgeremo che le alternative esistono e che le esperienze positive non mancano. Quello che manca, e che dobbiamo invece rivendicare con forza, è una politica genuinamente nuova che si impegni a salvare dalla morte certa coloro che sono ancora privati dei fondamentali diritti; una politica che metta al bando la guerra e riconosca la pace come diritto fondamentale della persona e dei popoli; una politica impegnata a costruire la pace tra i popoli e tra le persone, tra gli stati e dentro gli stati; una politica tesa a difendere e attuare, secondo principi di giustizia fatti propri dal diritto internazionale dei diritti umani, il bene comune universale e a costruire un ordine internazionale pacifico e democratico; una politica impegnata a riconoscere, garantire e promuovere i diritti umani, la solidarietà e la responsabilità di tutti.

In presenza di un pericolo maggiore occorre mobilitare maggiori energie. Quanto più si aggrava la crisi della politica, tanto più è necessario sviluppare la consapevolezza delle responsabilità condivise. Serve un nuovo coraggio civico e politico. Occorre diffondere una nuova cultura politica nonviolenta basata sul rispetto della “dignità di tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti eguali ed inalienabili”. Per questo, alla vigilia del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, invitiamo tutti a riflettere sulle proprie responsabilità e a camminare insieme sulla strada che rigenera fiducia, speranza e volontà di cambiamento. Partecipiamo insieme alla Marcia Perugia-Assisi che si svolgerà domenica 7 ottobre 2007 per chiedere pace e promuovere “tutti i diritti umani per tutti”.

I diritti umani non sono soltanto valori altissimi, essi sono il nome giuridico dei bisogni vitali delle persone e si propongono come obiettivi concreti della politica da perseguire a tutti i livelli, da quello locale a quello nazionale, europeo e internazionale, dalle nostre città fino all’Onu. I diritti umani costituiscono il nucleo centrale della legalità in un mondo alla ricerca affannosa di governabilità umanamente ed ecologicamente sostenibile. Essi sono la bussola legale, politica, morale per fronteggiare la grande crisi planetaria che sta colpendo centinaia di milioni di persone e minaccia la sopravvivenza dell’intera umanità.

Sui diritti umani non si possono fare sconti a nessuno. C’è una responsabilità per tutti. Promuovere “tutti i diritti umani per tutti” vuol dire realizzare la Città inclusiva, in una Europa e in un mondo inclusivi; vuol dire democratizzare e rafforzare le legittime istituzioni sopranazionali, a cominciare dalle Nazioni Unite e dall’Unione Europea, sviluppando la democrazia e una governabilità globale che, in base al principio di sussidiarietà, valorizzi in maniera crescente la partecipazione diffusa dei cittadini, delle loro organizzazioni sociali e sindacali e degli Enti di governo locale e regionale.

Promuovere “tutti i diritti umani per tutti” vuol dire impegnarsi a costruire la pace laddove le guerre e il terrorismo uccidono ma anche dove sono la miseria, lo sfruttamento e l’ingiustizia a distruggere la vita e la dignità umana. Promuovere “tutti i diritti umani per tutti” vuol dire sfidare l’idea che alcuni diritti possano essere separati dagli altri, che i diritti politici e civili possano essere separati dal diritto al cibo, all’acqua, ad un lavoro dignitoso, a vivere in un ambiente sano o al riconoscimento delle diversità; vuol dire respingere l’idea che i diritti di alcune persone o popoli possano essere sacrificati in nome della sicurezza, dello sviluppo o degli interessi dei più ricchi, dei più forti o dei più aggressivi.

Dobbiamo agire insieme. Qualunque sia il centro del tuo impegno sociale, se ti occupi di persone anziane, bambini, giovani, persone con disabilità, lavoratori, disoccupati o precari, immigrati, migranti, rifugiati, emarginati, minoranze o se ti occupi di povertà, salute, guerre, educazione, pace, disarmo, informazione, acqua, lavoro dignitoso, lotta alla mafia e alla criminalità organizzata, discriminazioni, ambiente, beni comuni, nonviolenza, legalità, partecipazione, democrazia: insieme possiamo “fare la differenza” per impedire nuove intollerabili tragedie umane e costruire nuovi mondi dove ci sia più giustizia e pace per tutti. Insieme dobbiamo definire e attuare l’Agenda politica dei diritti umani. Insieme, domenica 7 ottobre, da Perugia ad Assisi, facciamo pace promuovendo insieme “tutti i diritti umani per tutti”. Vieni anche tu.

Tavola della pace, Assisi, 7 luglio 2007

scarica l’allegato

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