PerugiAssisi: Il messaggio di Mattarella


La redazione


Non ci si può rassegnare alla strage e alle violenze di Aleppo: il Presidente della Repubblica scrive agli organizzatori e ai partecipanti alla Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità che si terrà domenica 9 ottobre.


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“Fermare le guerre non è solo possibile ma, anzi, è un dovere della comunità internazionale. Tante vite spezzate, tante famiglie disperate e sconvolte, tanti bambini uccisi, anche in questi giorni, scuotono la nostra coscienza.”

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha inviato un caloroso messaggio agli organizzatori e a tutti i partecipanti alla Marcia PerugiAssisi che si svolgerà domenica prossima, 9 ottobre 2016.

Il Presidente si rivolge in modo particolare “ai giovani che esprimono la loro speranza di vedere cancellate le guerre, le violenze e le limitazioni dei diritti umani in ogni angolo del mondo.” “Ai giovani, anzitutto, tocca far sentire la loro voce.”

“Il mio augurio alla marcia Perugia-Assisi è che la vostra semina sia propizia, e che da domani tante persone avvertano ancor più come propria responsabilità il partecipare alla costruzione di un futuro di fraternità.”

Segue il testo integrale del messaggio del Presidente della Repubblica.

Il Presidente della Repubblica

TELEGRAMMA

 

Dottor Flavio Lotti

Coordinatore del Comitato Promotore

della marcia PerugiAssisi

Via della Viola, 1

06122 Perugia

 

Nel giorno della marcia Perugia-Assisi, che ripropone la centralità dei valori di pace e di fraternità, desidero rivolgere un caloroso saluto agli organizzatori e a tutti i partecipanti, in special modo ai giovani che esprimono la loro speranza di vedere cancellate le guerre, le violenze e le limitazioni dei diritti umani in ogni angolo del mondo.

La pace è questione che non interpella solo i vertici delle Nazioni o ristrette classi dirigenti. I popoli subiscono le conseguenze delle guerre. È da loro che può venire una nuova stagione di cooperazione, di sviluppo sostenibile, di rispetto reciproco.

Ai giovani, anzitutto, tocca far sentire la loro voce.

Vi proponete di camminare insieme per trovare una via di pace. Verso un futuro migliore. Trovare questa strada è possibile. Fermare le guerre non è solo possibile ma, anzi, è un dovere della comunità internazionale. Tante vite spezzate, tante famiglie disperate e sconvolte, tanti bambini uccisi, anche in questi giorni, scuotono la nostra coscienza. Non ci si può rassegnare alla strage e alle violenze di Aleppo.

Ognuno di noi deve chiedersi cosa può fare per fermare la morte.

Ognuno di noi è chiamato a seminare la pace, a partire dalla propria comunità.

Il mio augurio alla marcia Perugia-Assisi è che la vostra semina sia propizia, e che da domani tante persone avvertano ancor più come propria responsabilità il partecipare alla costruzione di un futuro di fraternità.

Possiamo essere certi che la crescita di questo sentimento avrà anche un’influenza positiva su tutti i governanti.

 Sergio Mattarella

 

7 ottobre 2016

 

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