Onu: “La guerra in Libia ha già fatto 15mila morti”


Rainews24


Tra le dieci e le quindicimila persone in entrambi gli schieramenti sono già morte nella guerra in Libia: lo ha detto Sherif Bassiouni, che in aprile ha guidato la missione delle Nazioni Unite incaricata di indagare le violazioni dei diritti umani nella capitale Tripoli e nelle aree roccaforti dei ribelli.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
Onu: "La guerra in Libia ha già fatto 15mila morti"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si è aperta ufficialmente ad Abu Dhabi la nuova sessione del Gruppo Internazionale di Contatto sulla Libia, la terza dopo quella inaugurale di Doha, il 12 aprile scorso, e la successiva a Roma, il 5 maggio.

Alla riunione prendono parte delegazioni di una ventina di Paesi, tra cui gli Stati Uniti, rappresentati dal segretario di Stato, Hillary Rodham Clinton, e l'Italia, il cui ministro degli Esteri, Franco Frattini, co-presiedera' i lavori; e poi Francia, Gran Bretagna e Spagna, tra gli altri, più gli emissari di alcune entita' sovranazionali: dalle Nazioni Unite alla Lega Araba, fino all'Organizzazione della Conferenza Islamica. Presente inoltre il Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi, il governo-ombra istituito dai ribelli libici per amministrare le zone liberate della Tripolitania.

Onu: "La guerra ha già fatto 15mila morti"
Tra le dieci e le quindicimila persone in entrambi gli schieramenti sono già morte nella guerra in Libia: lo ha detto oggi Sherif Bassiouni, che in aprile ha guidato la missione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, a Tripoli e nelle aree roccaforti dei ribelli.

Insorti in cerca di dollari
"Ci servono almeno tre miliardi di dollari per i prossimi 4 mesi", ha detto il rappresentante del Consiglio Nazionale Transitorio, secondo quanto ha spiegato
l'ex ministro degli Esteri e ambasciatore all'Onu, Abdel Rahman Shalgam. "Abbiamo due nemici: Gheddafi e la fame", ha spiegato Shalgam conversando con i giornalisti a margine della riunione, "ci servono soldi subito, non chiediamo solo contanti ma vogliamo medicine, cibo, carburante e poter pagare gli stipendi".

Prima consegna di petrolio agli USA
I ribelli libici saranno a breve termine in grado di produrre centomila barili di greggio al giorno, grazie allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi della Cirenaica sotto il loro controllo. Lo ha affermato Ali Tarhoni, ministro-ombra per il Petrolio e le Finanze del Consiglio Nazionale Transitorio, l'organismo istituito dagli insorti per amministrare le aree liberate nella parte orientale del Paese maghrebino.

Aiuti italiani
L' Italia fornirà aiuti per 300-400 milioni di euro ai ribelli libici, ha detto il
portavoce del ministero degli esteri, Maurizio Massari, a margine di una riunione del gruppo di contatto sulla Libia ad Abu Dhabi.

"Gheddafi ha i giorni contati"
Lo ha ribadito il segretario di stato americano Hillary Clinton, aprendo ad Abu Dhabi, la riunione del gruppo di contatto sulla Libia. "Lavoriamo con i nostri partner internazionali nel quadro dell'Onu – ha aggiunto – per preparare cio' che e' inevitabile: la Libia del dopo Gheddafi".

Fonte: www.rainews24.rai.it

9 giugno 2011

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento