Napolitano: Tenere sempre cari i diritti di libertà e i principi democratici


La redazione


Il ventesimo anniversario della caduta del muro di Berlino è stato ricordato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione di una cerimonia al Quirinale.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
Napolitano: Tenere sempre cari i diritti di libertà e i principi democratici

"Quel giorno del 1989 ha segnato, al pari del 9 maggio del 1945, uno spartiacque della storia europea e mondiale del XX secolo: si aprì allora la strada in Germania dell'Est all'affermazione di diritti di libertà che erano già stati sanciti con l'adozione delle Costituzioni subito dopo la II Guerra Mondiale, in particolare a Roma e a Bonn, nei paesi in cui erano stati sconfitti il nazismo e il fascismo. Diritti di libertà, a cominciare dalla libertà di espressione, articolo 21 della nostra Carta, e principi democratici da tenere sempre cari, da preservare e far vivere in Italia e ovunque".

Il Presidente Napolitano si è quindi rivolto agli artisti presenti alla Giornata dello Spettacolo che al Quirinale ha ospitato i Premi Vittorio De Sica e "ETI-Olimpici del Teatro": "Vorrei che non dimenticassimo mai: se c'è oggi in tanta parte del mondo una corrente di simpatia, di stima, di riconoscimento per l'Italia molto lo dobbiamo al vostro lavoro e di tutti coloro che vi hanno preceduto, di tutti coloro che hanno fatto bene, che hanno realizzato ed esportato prodotti e spettacoli di qualità. Queste creazioni italiane – ha concluso il Capo dello Stato – sono diventate davvero parte essenziale della identità e della immagine dell'Italia all'estero".

Intervento del Presidente Napolitano alla Giornata dello Spettacolo
Roma, 09/11/2009

Buongiorno e buon 9 novembre a voi tutti. Lasciate che lo sottolinei : quest'anno il nostro incontro coincide con una data storica, con l'anniversario di quel giorno del 1989, e di quell'evento – la caduta del muro di Berlino – che hanno segnato, al pari del 9 maggio del 1945, uno spartiacque nella storia europea e mondiale del XX secolo. Si aprì allora la strada in Germania dell'Est – ma il cambiamento era già cominciato in Polonia – e in tutti i paesi dell'Europa centrale e orientale all'affermazione di diritti di libertà che erano già stati sanciti con l'adozione delle Costituzioni subito dopo la 2° Guerra Mondiale, in particolare a Roma e a Bonn, nei paesi in cui erano stati sconfitti il nazismo e il fascismo.
Diritti di libertà, a cominciare dalla libertà di espressione – articolo 21 della nostra Carta – e principi democratici da tenere sempre cari, da preservare e far vivere in Italia e ovunque.

Mi rendo conto – scusatemi – di essere già andato al di là del saluto previsto nel programma. Comunque non rinuncio a rivolgere il saluto più amichevole a Gian Luigi Rondi in primo luogo, nostro veterano, al presidente dell'ETI, al presidente e al direttore dello Stabile del Veneto, alla famiglia dell'indimenticabile Vittorio De Sica, ai premiati, a tutti voi, ai rappresentanti del governo, al Ministro Bondi e al Sottosegretario Letta, che mi auguro, e sono sicuro, continueranno il dialogo con il mondo dello spettacolo non solo sul tema delle risorse necessarie – di cui già ha parlato il Ministro – ma su tutti i temi di comune interesse (e molti ne sono stati sollevati acutamente poco fa in questa sala).

Voglio inoltre ringraziare in modo particolare Massimo Ranieri e Giovanna Mezzogiorno sia per le espressioni particolarmente affettuose, forse complice la napoletanità, che mi hanno rivolto personalmente, sia per la serietà dei contenuti dei loro interventi (Massimo Ranieri questa mattina si è diplomato oratore di successo).
Al saluto voglio aggiungere l'apprezzamento sincero per la qualità dei risultati che avete prodotto : qualità convalidata dai Premi Vittorio De Sica e ETI e testimoniata dall'eco straordinaria che il nostro teatro, il nostro cinema, la nostra musica, la nostra arte suscitano in ogni angolo del mondo, e ne posso dare particolare testimonianza per i molti viaggi che ho fatto, anche nel corso di quest'anno, anche molto lontano. Sono diventate, le creazioni italiane, in questi campi fondamentali, davvero parte essenziale della identità e della immagine dell'Italia all'estero.

Vorrei che non lo dimenticassimo mai : se c'è oggi in tanta parte del mondo una corrente di simpatia, di stima, di riconoscimento per l'Italia, molto lo dobbiamo al lavoro vostro e di tutti coloro che vi hanno preceduto, di tutti coloro che hanno fatto bene, che hanno realizzato ed esportato prodotti e spettacoli di qualità. Qualità che nasce innanzitutto dalla passione dell'inventare e del raccontare, dell'interpretare e del rappresentare, del rappresentare vicende collettive e storie individuali e di gruppo, emozioni e sentimenti, come l'estro vi suggerisce. E vorrei aggiungere, in modo particolare, che forse proprio nel corso degli ultimi tempi abbiamo visto crescere – per vostra libera scelta, perché nulla può essere dettato dal di fuori del vostro mondo e della vostra ispirazione – l'attenzione del vostro sforzo creativo per la storia e per la realtà complessa e anche non priva di luci drammatiche della nostra società.

Vi auguro di continuare così, perché abbiamo bisogno delle vostre creazioni: ne abbiamo bisogno e ve siamo grati, io come tutti gli italiani.

Fonte: Quirinale.it

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento