Mosca, la protesta arriva sulle tv ufficiali


Lucia Sgueglia


Sarà ricordato a lungo, il 10 dicembre 2011 in Russia: per la prima volta ieri sera tutti i canali di stato hanno aperto con la manifestazione di Mosca contro i presunti brogli nel voto alla Duma.


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Mosca, la protesta arriva sulle tv ufficiali

La più grande dell'era Putin: almeno in 50mila tra nevischio e fango, sorridenti e senza paura della polizia, gente di ogni età e ceto ma soprattutto giovani, la generazione facebook e la nuova classe media. Il potere russo non può più ignorarli. E l'opposizione cerca di cogliere l'occasione d'oro.

MOSCA – Irina e’ al primo anno di universita’, e alla prima manifestazione: in mano ha un garofano bianco, lo allunga a uno dei poliziotti antisommossa, manganello alla cintola: lui sorpreso esita, poi lo afferra, la folla applaude. Nella folla – in 50mila almeno alla manifestazione contro le frodi elettorali ieri a Mosca, la piu’ grande da meta’ anni 90 – giovani e studenti, mamme e nonni, sinistra antagonista e destra nazionalista, politici di professione (extraparlamentari e non), manager e businessmen, artisti, intellettuali e show biz, ma soprattutto la classe media, ribelle a Putin dopo 10 lunghi anni di lealta’: solo lui, l’ex zar Vladimir, poteva riuscire nel miracolo di riunire un popolo cosi’ eterogeneo per eta’, colore ed estrazione. Tra palloncini e nastri bianchi simbolo della protesta, pacifica come mai, fatta eccezione per un paio di bandiere bruciate del partito al potere Russia Unita.
Un successo insperato in primis per l’opposizione politica, che oggi cerca di compattarsi per non perdere l’occasione d’oro. In cinque punti scritti nero su bianco, dal palco chiedono nuove elezioni, le dimissioni del presidente della Commissione Elettorale Centrale Churov, punire i falsificatori e liberare i “prigionieri politici”. Altrimenti, minacciano, si torna in piazza, il 24 dicembre . Obiettivi poco realistici, certo. Ma quanto basta per esigere una risposta dall’alto, quella risposta che a una settimana dal voto alla Duma gravato da forti dubbi di legittimita’ tarda ad arrivare, se non fioca. Da questo dipendera’ anche il futuro politico di Vladimir Putin: tra tre mesi si vota per la presidenza.
Intanto al disgusto per i “ladri e truffatori” di Russia Unita, in piazza sempre piu’ negli slogan si sostituisce come bersaglio proprio lui, Mr Putin: ''Russia senza Putin'', ''Putin ladro'', ''Anno nuovo senza Putin'', ''Putin in Cecenia'', ''Putin a sciare a Magadan (sede di un famigerato campo di prigionia). In un manifesto fatto in casa sul Mausoleo in piazza Rossa al posto di Lenin compare il nome dell’ex zar – seppellito. “ Ora non potete piu’ ignorarci, esistiamo, non solo sul web” dice Svetlana, 31, dirigente di una piccola impresa; il voto, dice, “e’ stata l’ultima goccia, vogliamo dignita’, un governo che rispetti i cittadini e la Costituzione, e non ci tratti da idioti”. E’ la nuova generazione di russi cresciuta a pane e internet, che viaggia e sa le lingue, ingenui forse, ma senza paura.
Galina, 62, pensionata, li guarda e si commuove: “Tanti giovani! Prima erano apolitici. La gente e’ al limite. All’inizio degli anni 90 anche io ero con Eltsin in piazza contro Gorbaciov. Avevamo speranza. Ora il potere ha svenduto tutto. Dicono che Putin e’ miliardario. Ora ha terribilmente paura, sa che deve darci un po’ di aria”. Un risveglio civile improvviso? “Non eravamo contenti neanche prima. Ma speravamo che le cose sarebbero migliorate lentamente, o almeno si sarebbero mantenute com'erano: invece sono peggiorate, ora abbiamo uno stato di polizia che si permette tutto”. La pazienza dei russi? "Abbiamo pazientato 20 anni. Ora non taceremo. Il processo e’ avviato, come disse Gorbaciov”. Ieri manifestazioni da Kaliningrad a Vladivostok, ma con numeri piu' bassi. Niente primavera araba, ne’ rivoluzione arancione. Ma e' la prova che ''la Russia ha un popolo'', grida dal palco Serghiei Mitrokhin, del partito liberale Iabloko.
In cerca d’autore l’opposizione russa: ieri sul palco insieme per la prima volta l'ex premier Mikhail Kasianov, l'ex vicepremier Boris Nemtsov, l'ex deputato Vladimir Rizhkov, la paladina del bosco di Khimki Ievghenia Cirikova, l'astro nascente di Russia Giusta Oxana Dmitrieva, il capo dell'ong Memorial Oleg Orlov, lo scrittore Boris Akunin. Dal carcere il blogger Navalny invia una lettera: "continuate le proteste, non solo in piazza ma anche in tribunale".

Fonte: www.lettera22.it
11 Dicembre 2011

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