Libera a Bari per una Bari Libera


Giorgia Maria Pagliaro


Si prevede un’invasione pacifica di 70 mila le persone, oggi a Bari, per celebrare la tredicesima Giornata della memoria e dell´impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Di seguito il programma della giornata e "I numeri delle mafie
" a cura di Rita Guma.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
Libera a Bari per una Bari Libera

A promuovere la giornata, insieme con Avviso Pubblico, l'associazione Libera di Don Ciotti. "È un atto di riconoscenza alla Puglia, dove Libera è presente come in tutto il territorio nazionale. Vogliamo testimoniare stima e affetto a questa terra, che ha saputo sviluppare gli anticorpi per combattere la Sacra corona unita e trovare la forza per reagire. In Puglia c´è stato un grande lavoro della magistratura e delle forze dell´ordine. Le mafie non vanno però mai sottovalutate: non bisogna abbassare la guardia. Questa giornata si celebra solitamente il 21 marzo, primo giorno di primavera. Quest´anno però coincide con il Venerdì Santo, quindi saremo tutti a Bari il 15 marzo". Questa la risposta di Don Ciotti al giornalista che gli chiedeva come mai avesse scelto proprio la Puglia. La manifestazione partirà da punta Perotti, luogo simbolo della speculazione edilizia barese e percorrerà le principali vie cittadine per ricordare non solo le 50 vittime di mafia ma anche i caduti sul lavoro. Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, insieme ai familiari delle vittime di mafia hanno voluto che la manifestazione si facesse in Puglia perché appartenevano a questa terra Rocco Di Cillo e Antonio Montinaro, che facevano parte della scorta di Giovanni Falcone, il vescovo Tonino Bello, che per tantissimi pugliesi ha rappresentato un importante punto di riferimento.

Per questa occasione, Trenitalia metterà i nomi di tutte le vittime di mafia su tutti i treni speciali diretti a Bari. Ci saranno tanti convogli della legalità che attraverseranno l´Italia per ricordarci che siamo tutti corresponsabili. I morti di Molfetta, di Taranto sono sempre vivi nella memoria della classe lavoratrice pugliese che con coraggio intellettuale riconosce anche le proprie responsabilità: "loro sono morti perché noi non siamo stati abbastanza vivi". Come si può essere abbastanza vivi? Innanzitutto richiedendo maggiore sicurezza sui posti di lavoro pretendendo, con un'azione sindacale decisa e puntuale, il rispetto delle leggi e dei regolamenti esistenti. Bisogna riportare l'uomo al centro dell'azione politica e sindacale e soprattutto i lavoratori, coloro che un tempo erano la ragione sociale di una sinistra che oggi preferisce candidare, in parlamento, più che portatori di istanze collettive rappresentanti di interessi e di gruppi imprenditoriali il cui fine precipuo rimane pur sempre il profitto. Tra gli ulivi delle campagne pugliesi sfrecceranno i treni della speranza ricordando che da un punto di arrivo qualsiasi: una stazione, una scuola, una fabbrica, un pulmino di caporali si potrà ripartire solo con la consapevolezza che le mafie possono sopravvivere solo calpestando la libertà di chi non vuole essere LIBERA/O.

Fonte: http://www.rivistaonline.com

15 marzo 2008

***

Sabato – 15 marzo 2008
ore 9.00 Raduno dei partecipanti a Punta Perotti
ore 10.00 Inizio del corteo con la lettura dei nomi delle vittime
ore 12.00 Arrivo del corteo in Piazza della Libertà. Saluti dei familiari e delle autorità
ore 15.00 – 17.30
Workshop
• “Minori e mafie”
• “I ragazzi d’Italia si incontrano”
• “L’Europa contro le mafie”
• “Mafie e corruzione: strumenti di prevenzione e contrasto nelle pubbliche amministrazioni”
ore 18.00 Concerto finale e partenza dei partecipanti

15 marzo animazione delle piazze nel pomeriggio
Piazza del Ferrarese
Spettacolo “Moda Nostra” di Casa Comune Area Teatro (di Augusta) Animazione a cura de La Farandula (di Bari)
Piazza della Libertà
Animazione di strada e giocoleria del presidio Peppino Impastato – Moncalieri
Gruppo percussioni del Senegal del presidio Rita Atria – Chieri
Piazza Garibaldi ore 14.30
Spettacolo “Speranze” su Peppino Impastato del Presidio Harry Loman – Torino
ore 16.30
Spettacolo di Alessandro Langiu “Crack’s Epoc”.

*** 

I numeri delle mafie

a cura di Rita Guma
IN NEGATIVO:
400 le vittime assassinate dalla mafia, uccise in stragi di mafia o morte perche' presenti sul luogo degli attentati. Fra queste diversi bambini.
2.000.000 i minori coinvolti oggi nel commercio umano da parte di organizzazioni mafiose internazionali
6.000 i bambini dei Paesi dell’Est rapiti e venduti in Europa.
670 le bambine costrette a prostituirsi in Italia
7 miliardi di dollari è il guadagno annuo della criminalità organizzata sul commercio di piccoli schiavi
IN POSITIVO:
250 le minorenni sfuggite ai loro aguzzini che beneficiano dei programmi di protezione nel nostro Paese
180 miliardi di vecchie lire il valore dei beni sequestrati alla mafia e ceduti alla collettività (dati al 2001)
528 le ville, i terreni, i negozi dei boss confiscati e trasformati in scuole, uffici, centri sportivi dal 96 al 2001. Al 9 ottobre 2001, dai dati dell'Ufficio del Commissario straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali in tutta Italia risultava il seguente numero di Beni immobili 3297, Aziende 337, Beni mobili 1524, Beni mobili registrati 2157, Beni consegnati ad associazioni per il riutilizzo 610.
1.151 i beni confiscati alla mafia a Palermo fino a quest'anno. Di questi pero' soltanto il cinque % e' utilizzato. Tra gli immobili sequestrati vi sono palazzi antichi e di grande rilevanza storico-architettonico come ad esempio Villa Pantelleria e Villa Savagnone. 



Bollettino Osservatorio (fonti: Libera, Unicef, Osservatorio sulla legalita' Onlus)

Link: http://www.osservatoriosullalegalita.org/

 

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento