L’Associazione Carta di Roma: un passo avanti verso un’informazione più consapevole sull’immigrazione


Tiziana Ferrario


Credo sia il momento giusto per unire le forze e promuovere un impegno comune tra giornalisti, società civile organizzata e mondo della ricerca per dare un contributo alla crescita culturale del nostro paese.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
L'Associazione Carta di Roma: un passo avanti verso un'informazione più consapevole sull'immigrazione

"Le parole tante volte diventano armi, diventano qualcosa di pesante" ha detto il ministro della Cooperazione e dell'Integrazione Andrea Riccardi criticando come con troppa leggerezza si sia predicato il disprezzo e si sia parlato con durezza e asprezza di gruppi etnici minoritari. La stessa leggerezza con la quale su alcuni giornali capita di leggere la parola "clandestino" usata sbrigativamente per definire un'intera categoria di persone entrate senza documenti nel nostro paese.. Clandestino è un termine ormai negativo che viene sempre associato all'idea di insicurezza, di emergenza, di allarme sociale.

Ma dietro a un clandestino, ci può essere un uomo o una donna che scappa da una guerra o da una persecuzione politica . Una persona che ha bisogno di chiedere asilo ed ha il diritto di riceverlo,come stabilito dalla Convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati, firmata da 143 paesi, compresa l'Italia. Oppure una persona,che pur non essendo un rifugiato,ha bisogno di protezione umanitaria e non può essere rimpatriata nel suo paese, a causa di conflitti armati e violenze.

Oppure una persona finita nella rete di trafficanti di esseri umani che, a differenza dei migranti irregolari, non ha mai acconsentito di essere portata in un altro paese. Sono tante le storie di dolore che si nascondono dietro quel flusso continuo di persone che si muovono nei continenti lungo le rotte della speranza e approdano nel nostro paese, magari solo come tappa di un viaggio ben più lungo verso una vita più sicura. I giornalisti hanno una responsabilità enorme nel misurare il linguaggio che usano per non alimentare razzismo e stereotipi.

La neonata Associazione Carta di Roma di cui fanno parte Federazione Nazionale della Stampa e Ordine dei Giornalisti, insieme ad Acli, Amnesty Arci Archivio Immigrazione, Articolo21, Asgi Comunità di Capodarco, Centro Astalli, Cestim,Cospe, Cnog, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia-Fcei, Istituto Paralleli, Lunaria, Rete G2-Seconde Generazioni, Unhcr è invitato permanente, Unar è osservatore permanente, si pone l'ambizioso obiettivo di promuovere nelle redazioni una responsabilità ancora maggiore sui temi dell'immigrazione, dell'asilo, del rispetto delle minoranze. Tante le attività che saranno organizzate,dai corsi di formazione all'attività di ricerca, al monitoraggio dell'informazione, sino all'istituzione di premi.

L'Associazione rappresenta un passo avanti rispetto alla Carta di Roma che già esisteva come protocollo deontologico con una serie di norme a cui i giornalisti dovrebbero attenersi per evitare l'uso di termini impropri. Credo sia il momento giusto per unire le forze e promuovere un impegno comune tra giornalisti, societa' civile organizzata e mondo della ricerca per dare un contributo alla crescita culturale del nostro paese.

Fonte: www.articolo21.org
18 Dicembre 2011

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento