Israele-Palestina, due palestinesi minorenni detenuti senza accuse


Peace Reporter


Tre settimane in carcere dove avrebbero subito pressioni e minacce di tortura. La denuncia di Defence for Children International.


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Israele-Palestina, due palestinesi minorenni detenuti senza accuse

Due ragazzi palestinesi minorenni sono stati detenuti per tre settimane, tra cui dieci giorni in un carcere dello Shin Bet, i servizi di intelligence israeliani, e sei giorni in isolamento senza che venisse formalizzata alcuna accusa. La denuncia è stata lanciata 'Defence for Children International' (Dci), secondo cui i due minori, entrambi sedicenni, sono stati arrestati per il sospetto di aver appiccato il fuoco in un campo nei pressi dell'insediamento di Ytzhar. I due ragazzini avrebbero subito pressioni e minacce durante la detenzione. Come spiega il quotidiano israeliano 'Haaretz', i due sono stati arrestati il 10 giugno quando alcuni soldati dell'esercito israeliano hanno fatto irruzione nelle loro abitazioni. M.M e F.A. sono stati ammanettati e bendati per essere condotti in un carcere a Hawara. Da Hawara, sono stati condotti due volte nel carcere di Salem, dove sarebbero stati interrogati e minacciati di tortura con elettroshock se non avessero confessato. Rimandati a Hawara, dopo qualche giorno sono stati nuovamente prelevati, con mani e piedi legati, e condotti nella struttura di Petah Tikva, che dipende dallo Shin Bet. Durante l'interrogatorio, M.M. ha dichiarato di trovavarsi a scuola quando l'incendio è scoppiato, ma i funzionari di sicurezza gli avrebbero detto che F.A. aveva testimoniato contro di lui, mentre a quest'ultimo avrebbero fatto credere che alcuni testimoni lo avevano visto mentre appiccava il fuoco. Il 30 giugno, un giudice della corte militare di Petah Tikva, Eliyahu Nimni, ha confermato la detenzione, considerata la pericolosità dei soggetti, ma il primo luglio i due sono stati rilasciati improvvisamente e senza che alcuna accusa fosse mai stata formulata. Lo Shin Bet ha negato che i giovani siano stati tenuti in isolamento, sottolineando che gli interrogatori si sono svolti in modo perfettamente regolare e non è stata mai negata loro assistenza legale.

Fonte: www.peacereporter.it
18 Agosto 2010

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