Iraq, 11 autobombe alla vigilia delle elezioni


NEAR EAST NEWS AGENCY


Undici attacchi in tutto il Paese: Baghdad, Fallujah, Kirkuk e Nassiriyah. Almeno 22 le vittime, 118 i feriti. La tensione cresce a 5 giorni dal voto provinciale.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
Iraqi security forces inspect the site of a bomb attack in Hilla, 100 km (60 miles) south of Baghdad, March 20, 2012. Car and roadside bombs exploded in cities and towns across Iraq on Tuesday, killing at least 29 people, police and hospital sources said, extending a spate of violence ahead of next week's Arab League summit in Baghdad.  REUTERS/Habib (IRAQ - Tags: CONFLICT POLITICS CIVIL UNREST)

Mancano solo cinque giorni alle elezioni amministrative in 12 delle 18 province irachene e stamattina undici autobombe hanno insanguinato l’intero Paese. Le tensioni non si stemperano e le violenze vivono un’escalation che definire preoccupante è poca cosa.

Questa mattina almeno 22 persone sono state uccise e 118 ferite in undici esplosioni: autobombe imbottite di esplosivo sono saltate in aria nelle città settentrionali di Kirkuk e Tuz Khurmatu, nelle centrali Baghdad, Fallujah e Samarra e nelle meridionali Hilla e Nassiriyah. Nessun gruppo ha per ora rivendicato gli attacchi, ma le forze di sicurezza ritengono responsabile il braccio iracheno di Al Qaeda.

Nella capitale una delle autobomba è esplosa nel quartiere commerciale di Karrada, un’altra alla stazione centrale degli autobus, altre nelle strada che conduce all’aeroporto. Ad essere colpiti sono stati sia quartieri sunniti che sciiti. A Kirkuk le esplosioni sono state sei (tra cui una nel quartiere arabo, una in quello curdo e uno in quello turkmeno).

Da settimane si susseguono attacchi terroristici dello stesso stile, che mostrano chiaramente non solo la mancata pacificazione del Paese dopo otto anni di occupazione militare statunitense, ma anche l’incapacità del governo sciita di Maliki di porre un freno ai settarismi che stanno spaccando in due l’Iraq. Violenze che hanno avuto come target anche gli stessi candidati: undici avvocati sunniti in lista per le elezioni provinciali sono stati uccisi in agguati. L’escalation di violenze ha spinto il governo di Baghdad a sospendere il voto in due province, Anbar e Niveneh, a maggioranza sunnita, dove dal 23 dicembre si sono intensificate le manifestazioni anti-governative.

Fonte: Nena News

15 aprile 2013

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento