Infanzia, l’Unicef denuncia i ”diritti negati”


Redattore Sociale


L’Unicef, in vista della Giornata dedicata all’infanzia in tutto il mondo per il 20 novembre, presenta il bilancio sull’applicazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia negli Stati che l’hanno ratificata. Il primo diritto è "vivere".


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Infanzia, l'Unicef denuncia i ''diritti negati''

In vista del 20 novembre, giornata dedicata all'infanzia in tutto il mondo, l"Unicef, che ha il compito di garantire e promuovere l'effettiva applicazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia negli Stati che l'hanno ratificata (193 paesi, tranne USA e Somalia), presenta un bilancio della condizione dei minori nel mondo. "Nonostante il consenso suscitato dalla Convenzione, – sottolinea l’organizzazione – in molte regioni del mondo i diritti dell’infanzia non vengono applicati. Spesso i bambini non hanno accesso ai centri sanitari, non frequentano la scuola, sono denutriti e sono esposti alla violenza”. Ma certo il "primo diritto” resta quello alla vita.

La mortalità infantile. Nel mondo nel 2007 sono morti 9,7 milioni di bambini sotto i 5 anni, in media nel mondo, ogni giorno, ne muoiono 26.575, il 30% nel primo mese di vita. La prima causa restano i problemi neonatali (37%), infezioni gravi come polmonite e sepsi, ma anche polmonite, diarrea, malaria. Il 4% muore a causa del morbillo, il 3 per Hiv/Aids. Il 53% delle morti di bambini sotto i 5 anni sono collegate alla malnutrizione come concausa. La regione con la più alta mortalità è Africa occidentale e centrale: 190 su 1.000 nati vivi, il paese Sierra Leone, 282 su 1.000 nati vivi. Già dal 2001 – 2002 l’Unicef ha definito una iniziativa pilota, “Iniziativa accelerata per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’infanzia” che consiste essenzialmente in un pacchetto integrato di interventi applicati (dalla vaccinazione alla somministrazione di vitamine e allo promozione dell) mirato a raggiungere capillarmente tutte le aree e i villaggi, anche i più sperduti. E’ stato testato inizialmente nelle aree rurali di 11 paesi dell’Africa occidentale e centrale (Senegal, Ghana, Mali, Benin, Gambia, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Niger, Guinea Bissau, Guinea Conakry) nel periodo 2002-2004. I risultati del biennio hanno indicato, nell’insieme delle aree campione, una riduzione della mortalità 0-5 anni intorno al 20 %. 

Sono molti gli ambiti di intervento dell'Unicef a favore dei minori che sono sfruttati nelle guerre, che non possono godere di una istruzione adeguata, che subisco abusi e maltrattamenti o sono costretti a lavorare anche in tenera età. L'organizzazione, ispirandosi alla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia, ritiene che ciascuno, adulti o Stati, "abbia una responsabilità nella protezione dei bambini e delle bambine, senza alcuna distinzione per ragioni religiose, etniche, sociali o di genere" e che ogni ,ancanza di adeguate cure ''si traduce automaticamente in diverse forme di violazione dei diritti e della dignità del bambino". Carenze che nei casi più gravi possono condurre alla morte.

Fonte: www.redattoresociale.it

16 novembre 2007

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