Il prof fa cantare “Faccetta nera” in classe: la rabbia dei genitori


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Pove del Grappa, i genitori protestano col preside: “I ragazzi hanno portato a casa lo spartito”.


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Il prof fa cantare "Faccetta nera" in classe: la rabbia dei genitori

VENEZIA – Nel mezzo delle polemiche sulla scuola che indottrina i ragazzi arriva dal Veneto un caso che aggiunge benzina sul fuoco: «Faccetta Nera» cantata a scuola, in una media del Vicentino, per iniziativa del professore di musica. La canzone simbolo della presenza «civilizzatrice» dell'Italia fascista in Abissinia, è stata proposta agli alunni della media di Pove del Grappa (Vicenza) nel corso di un programma multidisciplinare che prevede lo studio sul fascismo e la musica del Ventennio. Peccato che quando hanno sentito i figli provare a casa sullo spartito «Faccetta Nera», ma anche «Giovinezza» – come riferisce Il Mattino di Padova – alcuni genitori siano rimasti di stucco. Ora sono intenzionati a chiedere spiegazioni alla scuola, perché loro – spiegano – delle canzoncine del ventennio fascista nel programma non sapevano nulla. Si difende il professore di musica, Nicola Meneghini. Quelle canzoni, come anche Va' Pensiero e la Leggenda del Piave studiate per il periodo della prima Guerra Mondiale, rientrano «in un ciclo di lezioni che hanno cercato di contestualizzare i periodi storici anche con la musica». «Conoscere non significa nè abbracciare nè sposare una causa – chiarisce la preside della scuola, Luisa Caterina Chenet – La cosa è stata contestualizzata. Non c’è alcun indottrinamento. La nostra è una scuola seria. Forse è stata una scelta culturale un po' ingenua, ma l’insegnante non voleva certo sostenere alcuna posizione politica». Il docente di musica, però, già rilancia: per lo studio della seconda Guerra Mondiale i ragazzini troveranno sui banchi anche lo spartito di Lili Marlene». Poi precisa: «Non sono fascista e non sono comunista. Ho messo anche altre canzoni nel mio programma». Propongo anche Bella Ciao – ha detto al Tg3 – e anche l’Internazionale Socialista e propongo anche l’inno sovietico. Tutto in un contesto di recitazione e di collocazione storica ed estetica, apolitica». Meneghini ribadisce: «quando metto a fuoco il testo di Faccetta nera solo in chiave critica, mettendo in evidenza l’aspetto del colonialismo, del razzismo, non lo faccio per esaltare il fascismo, lo faccio per criticarlo. Il sottoscritto non è schierato politicamente e non fa politica nella scuola. Fa solo ed esclusivamente cultura».

LE REAZIONI POLITICHE – «Conoscere ed eseguire una canzone non vuol dire sostenere alcuna posizione politica. Invito pertanto a non fare polemiche a tutti i costi». Così si è espresso il portavoce nazionale dell’Udc, Antonio De Poli, sul caso della scuola media di Pove del Grappa. Un’interrogazione urgente al ministro Gelmini sul caso dell’insegnante di storia di Pove del Grappa sarà presentata dalla deputata del Pd Delia Murer: «Alla ripresa dei lavori della Camera, dopo la pausa pasquale, chiederò conto al ministro, con una interrogazione urgente, di quanto è successo in questa scuola vicentina – spiega l’onorevole Murer -; si tratta, con tutta evidenza, di un fatto gravissimo, un modo pessimo per festeggiare il venticinque aprile. Far suonare a cantare a ragazzi di tredici anni un inno al Ventennio fascista, nella scuola di una Repubblica che è nata dalla resistenza, è il segno di un allentamento della tensione sui temi dell’antifascismo. Non possiamo consentirlo, soprattutto in un momento come questo, e in un territorio come quello vicentino che ha pagato un prezzo altissimo ai rastrellamenti e alle deportazioni naziste. Il governo intervenga immediatamente e faccia luce su questo spiacevole episodio». (Ansa)

Fonte: www.corrieredelveneto.corriere.it
22 Aprile 2011

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