Il Papa in Terra Santa: le tappe


Paola Caridi - invisiblearabs.com


Il nunzio apostolico indica le "stazioni" di Benedetto XVI a maggio. Comprese la Spianata delle Moschee e il Muro del Pianto.


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Il Papa in Terra Santa: le tappe

GERUSALEMME – Dove? Quando? Accanto a quale pietra santa? E con chi? Il viaggio di un pontefice, in Terrasanta, è sempre sottoposto a un esame al microscopio, perché questo lembo di Medio Oriente è così piccolo che ogni angolo non può non assumere – pour cause – un significato tutto speciale. Unico. La visita pastorale di Benedetto XVI, in programma dall’8 al 15 maggio, non fa eccezione, come non la fece la storica visita di Giovanni Paolo II nel 2000 e quella di Paolo VI nel 1964. Dove andrà, chi vedrà, chi lo accompagnerà? La curiosità è ormai in gran parte stata soddisfatta, dopo che ieri il nunzio apostolico, monsignor Antonio Franco, ha elencato minuziosamente le “stazioni” del pellegrinaggio in Israele e in Cisgiordania, seconda tranche di un viaggio che inizia invece in Giordania. Curiosità che si appuntava in particolare su tre questioni: lo Yad Vashem, i luoghi santi non cristiani, Gaza.
La visita allo Yad Vashem è intrecciata con la controversia, ancora irrisolta, sulla figura di Pio XII, accusato di aver taciuto sulle persecuzioni degli ebrei a opera dei nazisti. Così, la questione è stata risolta con le tipiche arti della diplomazia. Sì alla sosta al memoriale che, all’interno del grande complesso alla periferia di Gerusalemme, ricorda la Shoah, tappa di tutti i capi di stato che arrivano in Israele. No a una visita dentro il museo di Yad Vashem, dove è esposta una foto di Pio XII con una didascalia che ha suscitato polemiche al limite dello scontro tra Città del Vaticano e Tel Aviv. La foto e la didascalia rimangono lì. Benedetto XVI non le vedrà, marcando una distanza che non si risolverà nelle prossime settimane.
Confermate, invece, le tappe di carattere strettamente religioso. In un viaggio del quale è stata rimarcata unicamente la dimensione della fede, nonostante gli incontri istituzionali con il presidente israeliano Shimon Peres e il capo dell’ANP Mahmoud Abbas. Il pontefice salirà sulla Spianata delle Moschee, come aveva fatto Giovanni Paolo II. Ma a differenza di papa Woytjla entrerà – accompagnato dal Gran Mufti, massima autorità nazionale musulmana – nella Cupola della Roccia, esempio mirabile di architettura islamica, da dove i musulmani credono che il profeta Mohammed sia asceso in cielo, lasciando la sua orma. Per i luoghi ebraici, ci sarà invece la sosta al Muro del Pianto e l’incontro con i rabbini in quello che è stato il centro del Gran Rabbinato di Israele, a Gerusalemme ovest.
Nessuna tappa a Gaza, com’era apparso chiaro sin dall’inizio. Saranno alcuni fedeli cristiani di Gaza che, invece, andranno a Betlemme per assistere alla Messa, alla presenza di Benedetto XVI. Il permesso di uscire dalla Striscia è solo per due pullman, un centinaio di persone rispetto alle 400 della comunità cattolica di Gaza, composta invece in gran parte di cristiani greco-ortodossi.
E’, poi, già in moto la macchina organizzativa per la messa a Nazareth, dove si attende la maggior affluenza della comunità palestinese di fede cristiana in Israele, concentrata in gran parte proprio in Galilea. Si attendono dai 40 ai 50mila fedeli.

Fonte: Lettera22 e giornali locali del gruppo Espresso-Repubblica

22 marzo 2009

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