I diritti del povero


Andrea Cofelice


L’estrema povertà non è solo essere privati di risorse materiali, ma è una violazione della dignità umana. E’ stato sancito dall’Onu. Andrea Cofelice, ricercatore all’ateneo di Padova, spiega come.


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I diritti del povero

E’ unanimemente riconosciuto che la povertà è oggi, a livello mondiale, la minaccia più temibile ai diritti umani. Non è possibile concepire la piaga della povertà soltanto in una categoria economica, perché da sola non considera altri risvolti di carattere sociale, culturale e politico. La povertà non è solo essere privati di risorse materiali, ma costituisce una violazione della dignità umana. Le Nazioni Unite definiscono la povertà come “condizione umana caratterizzata da una sostenuta o cronica privazione di risorse, capacità, scelte, sicurezza e potere necessari per il godimento di un adeguato standard di vita e degli altri diritti civili, culturali, economici, politici e sociali”. Povertà, dunque, intesa come causa e al tempo stesso prodotto di violazioni dei diritti umani: i soggetti i cui diritti sono sistematicamente violati (perché vittima di discriminazione o esclusione o persecuzione) sono maggiormente esposti al rischio povertà. In maniera speculare, le persone che vivono in condizione di povertà sono quelle che hanno maggiori difficoltà a entrare nel mondo del lavoro o a accedere alle risorse o ai servizi di base, come istruzione, sanità, casa. Tale consapevolezza deve ancora tradursi in politiche e strategie in grado di andare oltre l’azione caritatevole e puntare alla promozione universale dei diritti umani fondamentali (civili, politici, economici, sociali e culturali). Nel 2006, in occasione della Giornata internazionale per i Diritti umani, la signora Louise Arbour, allora Alto commissario Onu per i Diritti umani, disse:
“Combattere la povertà, la privazione e l’esclusione non è una questione di carità e non dipende dalla ricchezza di una nazione. Affrontare la povertà secondo un approccio incentra¬to sui diritti umani consentirà di avere maggiori possibilità di eliminare questa piaga che oggigiorno attanaglia il mondo intero. […] Lo sradicamento della povertà è un obiettivo raggiungibile”. Quello stesso anno l’Onu, per favorire questo cambiamento di rotta, sia sul piano concettuale sia su quello operativo, elaborò un documento intitolato Povertà estrema e diritti umani: i diritti del povero. Sono lì ribaditi i principali diritti delle persone povere, indicate linee-guida per orientare l’azione degli Stati e della comunità internazionale nella lotta contro la povertà. Tra gli elementi di maggiore novità vi è senz’altro il considerare la povertà in un contesto di diritti umani, di rispetto della dignità della persona e di garantirne il diritto a partecipare pienamente ai processi decisionali che la riguardano. A tal proposito, le linee-guida riconoscono la capacità e, soprattutto, il diritto delle persone che vivono in condizione di povertà a partecipare in generale alla gestione di tutti gli aspetti della vita sociale e, in particolare, all'adozione delle decisioni che interessano loro e i componenti delle loro famiglie. La stessa elaborazione delle linee-guida ha osservato questo principio nello spirito e nella lettera: il gruppo di lavoro dell’Onu incaricato di redigere il testo coinvolse in quattro seminari regionali che si tennero in India, Brasile, Thailandia e Francia un numero significativo di persone che vivono in condizione di povertà, di organizzazioni non governative e di associazioni.
Altrettanto importante è l’articolo 47 che, riconoscendo il valore del lavoro volontario a sostegno delle persone povere, costituisce la base etica e la legittimazione delle attività delle organizzazioni di società civile, costantemente impegnate nell’elaborazione e realizzazione di strategie di lotta contro la povertà, incentrate da tempo sull’affermazione dei diritti umani.
Allo stato attuale numerosi soggetti lavorano all’arricchimento del testo, ampliando l’elenco dei diritti e rafforzarne i meccanismi di tutela. L’auspicio è che il documento finale, frutto di un processo di consultazione che andrà avanti ancora per tutto il 2009, possa essere adottato dalle Nazioni Unite, in maniera formale e solenne e nel più breve tempo possibile, come “Dichiarazione su povertà estrema e diritti umani: i diritti del povero”. Così la lotta contro la povertà sarà, senza più ipocrisie, una lotta per l’affermazione della giustizia e del diritto.
 
Andrea Cofelice è esperto di diritti umani

Fonte: http://www.ong.agimondo.it/

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