I comuni: La drammatica riduzione del Fondo politiche sociali è un affronto


Redattore Sociale


Guerini, delegato Anci per il welfare: “Ieri in Conferenza unificata la decisione di ridurre a 11 milioni il Fondo. E’ un afronto per i comuni, che sul territorio si fanno carico del crescente disagio sociale. Lo Stato ha abdicato alla sua funzione”.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
I comuni: La drammatica riduzione del Fondo politiche sociali è un affronto

 

ROMA – ‘’Lo scorso 3 luglio, avevo definito una ‘provocazione’ la prospettiva annunciata dal Governo di ridurre al misero importo di 11 milioni di euro il finanziamento per il 2012 del Fondo Nazionale Politiche Sociali. Ieri, questa provocazione si è concretizzata, trasformandosi in un inaccettabile affronto per i Comuni, che sui territori si fanno carico del crescente disagio sociale causato dalla perdurante crisi economica, supplendo con risorse proprie e grandi sforzi all’assenza di uno Stato che con quest’ultimo taglio selvaggio sembra aver definitivamente abdicato dalla sua funzione di coordinare e sostenere il sistema del welfare’’. E’ quanto dichiara Lorenzo Guerini, sindaco di Lodi e delegato nazionale Anci per il welfare, dopo che in sede di Conferenza Unificata è stata confermata la drastica riduzione del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali.

‘’Mi associo ai commenti fortemente critici già formulati dal presidente Anci, Graziano Delrio, che in modo pertinente ha parlato di ‘funerale’ dello Stato Sociale. Passare da uno stanziamento di 1 miliardo di euro a 11 milioni di euro non significa razionalizzare o ridimensionare, ma cancellare di fatto ogni traccia di politiche sociali dall’azione dello Stato, per di più in una fase in cui la domanda di aiuto e assistenza da parte di famiglie e persone è in continuo aumento. Anche in questo campo, i Comuni vengono lasciati soli, a presidiare un compito che è invece essenziale’’.

 

Fonte: Redattore Sociale

26 luglio 2012

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento