Guterres striglia i governi all’Assemblea Generale dell’ONU


La redazione


Discorso storico del Segretario generale dell’Onu, a UNGA76 tira le orecchie ai profittevoli delle disgrazie: “siamo sull’orlo dell’abisso… ma soluzioni possibili”


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Guterres

“Sono qui per dare l’allarme: il mondo deve svegliarsi”. È deciso il tono di Antonio Guterres, il Segretario generale dell’Onu che durante il discorso del suo secondo mandato che apre la 76ma Assemblea Generale, cambia registro e sostanza rispetto allo scorso anno. In un appello che sa di “ora o mai più”, mette soprattutto le grandi potenze di fronte alle responsabilità per salvare il mondo. Non solo la pandemia Covid-19 sta esasperando le disuguaglianze e la crisi climatica minaccia il pianeta in modo irreversibile, ma è soprattutto la sfiducia, il grande cancro dell’umanità. “Siamo sull’orlo di un abisso e ci muoviamo nella direzione sbagliata”.

Franco e senza timore, Guterres schiaffeggia governi e miliardari. “Le persone vedono promesse di progresso negate dalla realtà… ridotti i loro diritti e libertà fondamentali… vedono intorno grande e piccola corruzione… miliardari andare nello spazio mentre milioni di persone soffrono la fame sulla terra… i genitori vedono un futuro per i loro figli che sembra ancora più cupo delle lotte di oggi… e i giovani non vedono alcun futuro…”. Un crollo della fiducia che inevitabilmente sta portando a un crollo dei valori.

Nonostante le profonde minacce, “vediamo l’arroganza” dell’uomo. “Abbiamo visto vaccini Covid-19… gettati nella spazzatura”, ecco l’immagine iconica con cui Guterres vuole dimostrare come il mondo stia sprofondando nelle tenebre. Sviluppati in tempi record, i sieri anti-Covid sono stati “una vittoria della scienza e dell’ingegno umano”, ma vediamo quel “trionfo annullato della mancanza di volontà politica, dell’egoismo e della sfiducia”. E’ proprio all’emergenza Coronavirus che il Segretario Generale dedica la prima parte del suo intervento. Condanna le nazioni ricche che in tempi brevi stanno per raggiungere l’immunità di gregge, unica via d’uscita all’incubo pandemico, mentre “oltre il 90% degli africani sta ancora aspettando la prima dose…. È un’oscenità”, dice. “Abbiamo urgente bisogno di un piano di vaccinazione globale… e garantire che i vaccini raggiungano il 70 percento della popolazione mondiale nella prima metà del 2022”.

Sul clima, un’altra strigliata. “I campanelli d’allarme suonano a pieni polmoni” ha tuonato Guterres. A poche settimane dalla Conferenza a Glasgow, “siamo apparentemente lontani anni luce dal raggiungimento dei nostri obiettivi”. Per gli scienziati non è troppo tardi mantenere vivo l’obiettivo di 1,5 gradi dell’Accordo sul clima di Parigi, “ma la finestra si sta chiudendo rapidamente“. Serve una riduzione del 45% delle emissioni entro il 2030, ma un recente rapporto delle Nazioni Unite ha chiarito che con gli attuali impegni nazionali, le emissioni aumenteranno del 16% entro il 2030.

A preoccupare sempre di più è anche la pace nel mondo. E non è tanto per dire, dato che come ha notato Guterres stanno tornando “i colpi di stato militari”. Si va indietro nel tempo, anziché andare avanti. E di questo ne è responsabile la comunità internazionale ora più divisa che mai. Gli interessi geopolitici “minano la cooperazione internazionale e limitano la capacità del Consiglio di Sicurezza di prendere le decisioni necessarie”. Basta guardare gli sconvolgimenti in Afghanistan, Etiopia, Yemen, Haiti, Libia, Siria, Myanmar e gli infiniti asti tra Israele e Palestina. Angosciato dal pensiero di una nuova Guerra Fredda scatenata dalle due maggiori potenze in contrasto tra loro, Cina e Stati Uniti, Guterres afferma che senza l’unità “sarà impossibile affrontare le drammatiche sfide economiche… Abbiamo bisogno di cooperazione, di dialogo e comprensione”.

Ma Antonio Guterres ha speranza. “I problemi che abbiamo creato sono problemi che possiamo risolvere”. Consapevole di un sistema multilaterale attualmente troppo limitato in strumenti e capacità, il Segretario ha suggerito di “rafforzare la governance globale”.
Altro punto fondamentale è colmare il divario digitale. Secondo la Roadmap delle Nazioni Unite tutta l’umanità dovrà avere accesso a Internet entro il 2030, ma allo stesso tempo bisognerà proteggere le persone dall’abuso dei dati, ed ecco un’altra tirata d’orecchie ai colossi che si sono arricchiti: “i nostri dati vengono utilizzati a fini commerciali, per aumentare i profitti aziendali. I nostri modelli di comportamento vengono mercificati e venduti come contratti futures. I nostri dati vengono utilizzati anche per influenzare le nostre percezioni e opinioni. I governi e altri possono sfruttarlo per controllare o manipolare il comportamento delle persone, violando i diritti umani di individui o gruppi e minando la democrazia”. Richiede una discussione seria Guterres per affrontare i pericoli del campo digitale.

Quello che sta a cuore al Segretario Generale dell’Onu sono però anche donne e giovani. “Colmare il divario di genere non è solo una questione di giustizia per donne e ragazze, ma un punto di svolta per l’umanità. Dobbiamo trasformare il nostro mondo dominato dagli uomini e spostare l’equilibrio del potere” e per questo Guterres vuole vedere più donne ricoprire ruoli di leadership.

Preoccupato per i giovani che rappresentano il domani, Guterres ha detto che recenti ricerche hanno mostrato come la maggior parte di loro soffra “di alti livelli di ansia e angoscia per lo stato del pianeta. Circa il 60 percento dei futuri elettori si sente tradito dai propri governi”. Per questo il Segretario generale sprona i governi a trovare un piano che dia ai giovani una visione di speranza: “Abbiamo bisogno dei loro talenti, idee ed energie”.

Insomma, al Palazzo di Vetro, Antonio Guterres non fa sconti a nessuno e senza mezzi termini afferma che “abbiamo superato i test di scienze“, ma “stiamo ottenendo una F (zero) in etica“.

Alessandra Loiero
La Voce di New York
21 settembre 2021

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