Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese


Radio Vaticana


Dal 1977, le Nazioni Unite celebrano la data del 29 novembre in segno di appoggio e solidarietà al popolo palestinese. Don Nandino Capovilla parla di un’unica volontà: quella di costruire ponti, non muri!


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Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese

Attualmente, la popolazione palestinese – circa 7 milioni e mezzo di persone – vive
dispersa nel mondo. Un milione vive in Israele, 3 milioni nei territori palestinesi occupati da Israele e il resto in campi profughi negli Stati Arabi.

Ieri, alla vigilia della Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese indetta dall’Onu, che si celebra oggi come tutti i 29 novembre di ogni anno, a Fiesole (Firenze) si è svolto il Convegno “Zochrot: memorie negate, memoria condivisa”. L’appuntamento è stato organizzato da Pax Christi Italia.

Il 29 novembre 1947 l’Assemblea generale dell’Onu adottava la Risoluzione 181, che prevedeva la divisione della Palestina in uno Stato ebraico e uno Stato arabo e riservava a Gerusalemme un “corpus separatum” sotto tutela internazionale speciale. L’anno seguente, il 14 maggio 1948, nasceva Israele. La soluzione dei “due popoli, due Stati” – uno israeliano e uno palestinese – auspicata dalla comunità internazionale, e la pace in Medio Oriente, divenuta priorità anche della nuova amministrazione statunitense di Barack Obama, rimangono ancora oggi al centro del dibattito. Anche qui alla Badìa fiesolana, dove ai lavori del Convegno di Pax Christi “Zochrot: memorie negate, memoria condivisa” hanno partecipato diversi testimoni d’eccezione: Raneen Jeries, palestinese, cittadina d’Israele, viene da Haifa e lavora per l’associazione israeliana Zochrot, una ong che dal 2005 si occupa di tenere viva la memoria storica palestinese, in particolare quella femminile. Raneen parla della tragedia di quel popolo dal ’48 in poi, con l’espulsione di 700 mila palestinesi dalle terre fin lì da loro abitate.

L’importante, comunque, è “ascoltare e dialogare con l’associazionismo pacifista israeliano”, ha detto don Nandino Capovilla, coordinatore nazionale di Pax Christi Italia, che al Convegno ha parlato del ponte internazionale di solidarietà che si terrà il prossimo 20 dicembre, dal titolo Christmas in Gaza: cento città per la pace. Per l’occasione è giunto il messaggio di Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme, che ha annunciato come proprio domenica 20 dicembre sarà nella Parrocchia di Gaza, per celebrare il Santo Natale, ad un anno dalla guerra nella Striscia, durante la quale – ha scritto mons. Twal – “le nostre armi, per resistere alla rassegnazione e allo sconforto, sono state la preghiera e la comunione tra le Chiese e i cristiani di tutto il mondo”. Purtroppo, ha concluso il Patriarca latino di Gerusalemme, “dopo un anno non è certo migliorata la vita della gente a Gaza”. Il convegno di Fiesole è proseguito con la testimonianza di Majed Abusalama: doveva essere presente qui, alle porte di Firenze, ma – pur con i permessi in regola – non è riuscito a lasciare la Striscia di Gaza. In collegamento telefonico, ha parlato dei progetti educativi che svolge con i giovani di Gaza. Via cavo, sono arrivate pure testimonianze dalla zona a sud di Hebron, in Cisgiordania. Poi la proiezione del film “Piazza Pulita. Memoria di un popolo oppresso che si ostina a resistere”, di don Nandino Capovilla e Piero Fontana. Tanti contributi, qui al Convegno di Pax Christi, un’unica volontà: quella di costruire ponti, non muri, in questo “appassionato ritrovarsi” per il Medio Oriente, come ha concluso proprio don Nandino Capovilla.

Fonte: Radio Vaticana

Per ascoltare l'intervista clicca qui.

 

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