Enna, spari contro centro migranti


Il Fatto Quotidiano


I proiettili hanno mandato in frantumi una finestra senza provocare nessun ferito ma è tanta la paura tra gli ospiti del centro e gli operatori. “Frutto del clima generato da chi usa il tema della migrazione come terreno di scontro politico”, scrive l’associazione che gestisce il centro sui social network.


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Alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati contro i locali della casa canonica di via San Giuseppe a Pietraperzia, in provincia di Enna, che ospitano da 4 giorni una ventina di migranti. Non ci sono feriti ma i proiettili hanno mandato in frantumi una finestra. Molta paura tra gli ospiti del centro e gli operatori. La gestione del centro è svolta dall’associazione Don Bosco 2000 di Piazza Armerina, in provincia di Enna.

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“Questa notte hanno sparato nella nostra sede di Pietraperziadove sono accolti 20 migranti all’interno di una casa canonica messa a disposizione dal Vescovo. I colpi di arma da fuoco sono stati sparati dall’esterno ed hanno perforato la finestra ed una porta interna. Fortunatamente nessun ragazzo è stato colpito. Ma i migranti sono tramortiti e spaventati, così come i nostri operatori, impegnati da una settimana nell’accoglienza ed integrazione dei giovani migranti”, scrivono i lavoratori della stessa associazione su facebook. “Questo gesto violento ed intimidatorio – continuano gli operatori – ci lascia senza parole ed è probabilmente frutto del clima generato da chi usa il tema della migrazione come terreno di scontro politico. Eppure a Pietraperzia stiamo lavorando in accordo con molte associazioni e comunità locali, con le parrocchie e tanta gente comune con cui abbiamo creato un dialogo costruttivo. Nei giorni scorsi tantissimi pietrini sono venuti a dare solidarietà ed aiuto ai ragazzi in accoglienza, mettendosi a disposizione volontariamente per aiutarci nelle attività di integrazione. Noi continuiamo nella nostra opera di accoglienza sicuri che come sempre alla fine il bene avrà la meglio sul male”.+

“Gli spari di questa notte contro il centro che accoglie migranti a Pietraperzia sono un fatto gravissimo. Sono un’azione delittuosa esecrabile di cui bisogna cercare subito di individuare i responsabili”, dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, e Rita Magnano, segretaria della Cgil di Enna. “Bisogna bloccare chi semina odio e fare tutto quanto ognuno ha nelle proprie possibilità per stoppare questo clima – aggiungono – intervenendo contro la cattiva propaganda e rendendo le popolazioni locali consapevoli dell’esigenza di contribuire a instaurare un clima di solidarietà e di accoglienza“.

Il Fatto Quotidiano

15 febbraio 2018

 

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