E’ morto Darwish, poeta dell’epopea palestinese


Cecilia Zecchinelli


Sabato 9 agosto si è spento a 67 anni il poeta palestinese Mahmoud Darwish, in esilio dal 1971. "Cantore universale dell’amore e della libertà", come lui stesso si definì, era il poeta più letto del mondo arabo.


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E' morto Darwish, poeta dell'epopea palestinese

«Il poeta nazionale della resistenza palestinese». «La voce della Palestina occupata». In realtà gli stavano sempre più strette quelle definizioni, «cliché legati al passato», ci aveva detto recentemente, dichiarandosi invece «cantore universale dell' amore e della libertà». Ma è soprattutto così che sarà ricordato (e pianto) Mahmoud Darwish. Morto ieri a 67 anni in un ospedale di Houston, Texas, per le complicazioni seguite a una difficile operazione a cuore aperto effettuata quattro giorni fa dal chirurgo iracheno Hazim Safi. Aveva chiesto di «lasciarlo andare», se le cose fossero andate male. Eppure la morte l' aveva intravista altre volte, per il suo cuore malandato che aveva già subito due importanti interventi. Proprio della morte sfiorata aveva parlato in bellissimi versi («l' esiliata, l' infelice, la potente») nel suo ventesimo libro, pubblicato in Italia nel 2006 da Epoché: Judariya, ovvero Murale. Lo aveva recitato più volte in arabo classico – come sua abitudine – davanti a folle adoranti. Anche in Italia. E se contestazioni c' erano state (l' anno scorso alcuni intellettuali palestinesi non gli perdonarono il ritorno per un reading a Haifa, Israele), Darwish è stato – e certo rimarrà a lungo – il poeta più letto nel mondo arabo. Più conosciuto e venduto di molti autori in prosa (un genere relativamente nuovo per la cultura araba ma frequentato per altro dallo stesso Darwish, con otto opere). Il poeta perfino più cantato, sulle musiche di Marcel Khalifeh, Bob Dylan del Medio Oriente. Era nato nel 1941 nella zona di Haifa, a Birwa, sotto mandato inglese. E in una notte di guerra del 1948, quando il villaggio fu distrutto, era fuggito in Libano. Ma poi era tornato con la famiglia nella sua «terra occupata», aveva iniziato a scrivere poesie (nel 1960, diciannovenne, il primo libro: Uccelli senza ali), ad avere successo (la poesia Carta d' identità, del 1964, è ancora conosciuta a memoria da milioni di persone), a fare politica (nel Partito comunista d' Israele) finendo spesso in carcere, poi privato del passaporto israeliano. E nel 1971 aveva preso la via dell' esilio: prima in Unione Sovietica, poi al Cairo, a Beirut, Parigi e Tunisi. È in quegli anni che aderisce all' Olp, ne dirige pubblicazioni e centri di ricerca, è in stretto contatto con la leadership, Arafat e non solo. Fino all' ingresso nel comitato esecutivo dell' Organizzazione, nel 1987: «Ma non sono un politico – ci aveva detto – quando ho saputo della mia elezione ai vertici Olp ho pianto». Fino alle dimissioni nel 1993: «Gli accordi di Oslo – aveva spiegato – mi hanno solo dato l' occasione per andarmene». Poi nel 1995, dopo tanti anni, il ritorno nella sua Palestina, a Ramallah, dove continuava a vivere alternando soggiorni ad Amman e viaggi, molti in Europa. Perché ormai – sempre più stanco e deluso dal Medio Oriente, sempre più sarcastico e amaro sul suo futuro – Darwish era diventato «poeta universale della libertà e dell' amore». Amore anche per la sua Palestina, certo. Ma soprattutto per la vita. * * * I libri Mahmoud Darwish (1941-2008) ha pubblicato in Italia «Oltre l' ultimo cielo. La Palestina come metafora» e «Murale» (Epoché).

Fonte: Corriere della Sera

10/08/2008

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UN UOMO – Mahmoud Darwish

Con il ferro incatenarono la bocca
al sasso della morte legarono le mani,
gli dissero: tu sei un assassino!

***

Gli tolsero il cibo, gli abiti, le bandiere
lo gettarono nella cella della morte
gli dissero: tu sei un ladro!
Bandito da ogni porto
gli tolsero il suo piccolo amore
gli dissero: tu sei un profugo!

***

Oh tu che hai le palme e gli occhi che stanno sanguinando!
la notte sparirà
non resterà la cella
né il tintinnio delle catene!
Nerone è morto, non è morta Roma …
lo sguardo lotta!
I chicchi della spiga seccano
e la vallata si riempirà di spighe..!

 

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